La leggenda
Pippo Baudo e il Festival di Sanremo, binomio indissolubile
Pippo Baudo e il Festival di Sanremo sono da sempre un binomio indissolubile: tredici conduzioni in quasi cinquant’anni di storia, un record assoluto che ha contribuito a definire la kermesse canora più amata dagli italiani. Ma dietro il palcoscenico scintillante dell’Ariston si nascondono tanti aneddoti meno noti, episodi curiosi e momenti indimenticabili, che raccontano la personalità e il carisma di “Superpippo” come pochi altri. Il Festival è stato per Baudo non solo un lavoro, ma una storia d’amore lunga e appassionata, fatta di sfide, imprevedibilità e soprattutto di una capacità unica di trasformare ogni difficoltà in un successo televisivo, capace di unire davanti alla TV milioni di italiani.
Pippo Baudo con una giovane Sabrina Ferilli
Il debutto di Baudo al Festival arriva nel 1968, all’età di 31 anni, quando il Festival si svolgeva ancora nel teatro del Casinò di Sanremo. Già quell’anno il conduttore dovette affrontare una situazione molto particolare: Louis Armstrong, ospite straordinario, si lanciò in una jam session con la sua tromba che rischiò di far saltare la scaletta televisiva. Baudo, con ironia e coraggio, dovette interrompere bruscamente la performance dell’icona jazz, salendo personalmente sul palco a gestire la situazione con un fazzoletto bianco sventolato con leggerezza ma autorità. Armstrong accettò il taglio senza rancori, dimostrando la gentilezza di un grande artista e la prontezza del giovane conduttore.
Tra gli altri momenti poco noti ma emozionanti c’è l’episodio del 1995, quando un operaio disoccupato, Pino Pagano, tentò di lanciarsi dalla balconata dell’Ariston in diretta. Pippo Baudo si arrampicò in galleria e riuscì a fermarlo, trasformando un potenziale dramma in un momento di solidarietà e umanità che ha fatto la storia della televisione italiana.
Pippo Baudo sventò un gesto disperato e salvò Pino Pagano
Negli anni, Baudo portò sul palco non solo volti nuovi e grandi artisti, ma anche eventi memorabili come il bacio rubato a Sharon Stone o la festa in onore di Elton John, che però non si presentò a causa di questioni economiche. E come dimenticare il ritorno di Roberto Benigni nel 2002, dopo un’assenza di diciannove anni: durante la sua esuberante esibizione, il premio Oscar si avvicinò a Baudo, e con un gesto improvviso e giocoso, gli afferrò le parti intime sul palco del teatro Ariston.
Pippo Baudo e Benigni durante la famosa gag
La scena, che fece subito il giro d’Italia, scatenò un mix di sorpresa e ilarità tra il pubblico in sala e gli spettatori a casa. Baudo, visibilmente sorpreso, mantenne la sua professionalità rispondendo con un sorriso imbarazzato, mentre Benigni, con la sua tipica ironia, commentò scherzosamente: "Sono stato il primo a mettere le mani proprio lì".
Alla gag si aggiunse anche Rosario Fiorello, che poco prima aveva messo in scena una palpatina simile, aumentando così il clima di divertimento e complicità sul palco.
Pippo Baudo con Giorgia durante uno dei Festival condotti
Una punta nostalgica arriva nel 1987, quando Baudo annunciò con commozione la morte di Claudio Villa durante la serata finale, chiedendo agli spettatori un ultimo applauso per il “Reuccio” della canzone italiana. Oltre alla conduzione, Baudo inventò la formula di cinque serate e contribuì a scrivere una delle firme più iconiche del Festival: la sigla “Perché Sanremo è Sanremo”, ancora oggi nel cuore degli italiani.
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