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Economia

Banca Mps Siena, ultimo assalto a Mediobanca: oggi si chiude il periodo per aderire all’Opas su piazzetta Cuccia

A breve l’offerta si potrebbe riaprire. Superare la soglia del 50% consentirebbe a Mps di ottenere benefici economici e il pieno controllo della banca d’investimento

Aldo Tani

08 Settembre 2025, 12:19

Mps

Rocca Salimbeni, Mps

Il traguardo è in vista, in ogni caso. Dopo quasi due mesi di viaggio, Mps metterà una parola fine sull’operazione per acquisire il controllo di Mediobanca. Non è detto che sia definitiva, perché i termini si potrebbero riaprire tra il 16 e 22 settembre. Sarà tutto fieno in cascina in più. La partita decisiva si gioca oggi. Lo soglia del 50% è a portata di mano. Superarla significherebbe avere piena operatività su piazzetta Cuccia, nonché considerevoli benefici in termini economici. Rappresenterebbe poi una prova di forza, di fronte allo scetticismo che per certi versi continua ad accompagnare le mosse del Monte. Eppure già solo aver convinto fior di imprenditori a schierasi al proprio fianco, dovrebbe porre l’istituto senese sotto una prospettiva diversa. Gli errori del passato restano, ma in questa siamo in un’era molto lontana da ciò che è stato.

Quello che di più preme a Luigi Lovaglio e a chi ne ha condiviso l’ambiziosa sfida, è far compiere all’ente di Rocca Salimbeni l’ultimo gradino. Venerdì le adesioni all’Opas si sono fermate al 45,8%. Da quando c’è stato il rilancio monetario lo scatto è stato notevole. La differenza potrebbe risiedere nei fondi privati, che però in buona parte sono rimasti in secondo piano. Quelli che potrebbero consentire anche di arrivare, non certamente oggi, a quel 66,7% prospettato da Lovaglio, quando a gennaio aveva preso in contropiede il mondo della finanza, puntando diritto Mediobanca. Un’azione fulminea, che tra analisti e lo stesso management di piazzetta Cuccia hanno provato a far passare come rischiosa per gli azioni. Eppure, quando le adesioni hanno superato il 35% ogni voce, a parte l’ennesimo tentativo dell’ad Alberto Nagel di screditare la manovra, è stata messa a tacere. Nel frattempo sono arrivate via via le prese di posizione di esponenti istituzinali e sindacali, come il segretario della Fabi Lando Maria Sileoni.

“Il lavoro che è stato fatto dai dipendenti del Monte dei Paschi, dai sindacati aziendali, dal dottor Luigi Lovaglio, dal consiglio di amministrazione e anche dal Mef è un lavoro che rimarrà alla storia perché qualche anno fa la banca era tecnicamente fallita - ha detto il sindacalista - . Lovaglio ha avuto l’intuizione di realizzare un’operazione storica, perché peraltro è un professionista preparato, intelligente e acuto: ha avuto l’intuizione di completare il salvataggio di Mps, poi di superare la prima fase e adesso di comprare quello che al Monte dei Paschi mancava, cioè l’investment banking e il private banking di Mediobanca. Con questa operazione, oggi il gruppo bancario si appresta ad affrontare la seconda fase che è quella più importante. Potrebbe rimanere sola con Mediobanca o cercare un’aggregazione importante”.

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