Economia
Banca Mps
Il traguardo è già stato superato venerdì. Il resto però non è accademia, perché l’ultimo giorno dell’opas su Mediobanca serve a dimostrare ancora una volta al mercato la validità della strategia di Mps. All’indomani della riapertura dell’offerta gli analisti avevano previsto che potesse sfiorare l’80% delle adesioni. Per il momento sono arrivate al 70,5%, ma a chiusura di giornata quella soglia potrebbe essere avvicinata.
Una volta conclusa questa lunga marcia, avviata il 14 luglio, l’istituto senese potrà guardare al futuro con ancora maggiore fiducia. Soprattutto se deciderà di dare seguito a un’idea vera e propria di terzo polo bancario. Che potrebbe implicare il coinvolgimento di Bpm. La stessa banca di piazza Meda qualche giorno, tramite il ceo Giuseppe Castagna, ha ammesso di buttare un occhio anche a quello che sta succedendo in Italia, riferendosi proprio a Rocca Salimbeni. Allo stesso tempo il management senese deve fare i conti con il nuovo corso di Mediobanca, che andrà a eleggere i vertici il 28 ottobre. C’è da sostituire l’ad Alberto Nagel: la valutazione è in corso.
Sullo sfondo resta la partita, forse la più grande da giocare, che come terreno di gioco Generali. Aver scalato piazzetta Cuccia significa oggi essere l’azionista di maggioranza del colosso assicurativo. Il cda è stato rinnovato in primavera, ma gli equilibri ora sono differenti. Caltagirone, uscito sconfitto in quell’occasione, adesso può fare la voce grossa e prendersi i riflettori.
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