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Siena

Il saluto della città ad Alberto Monaci in una chiesa della Santissima Annunziata gremita

C’erano sindaci, ex sindaci, presidenti di Regione ed ex presidenti di Regione, ex ministri e personalità che hanno scritto pagine importanti di storia politica senese e non solo

Gennaro Groppa

17 Novembre 2024, 15:00

funerali di Alberto Monaci

Una copia della Costituzione italiana e una bandiera della Democrazia Cristiana: sono state posizionate sul feretro di Alberto Monaci nell’ultimo saluto che un’intera città, e non solo, ha voluto tributargli. “Un gigante della politica”, “un uomo portato alla mediazione”, “sapeva ascoltare tutti”, “non faceva chiacchiere ma fatti”, “una persona sempre attenta e disponibile per la famiglia”. Il rito funebre di Alberto Monaci è durato quasi due ore. La chiesa della Santissima Annunziata al Santa Maria della Scala era gremita di persone che hanno voluto ricordarlo. C’erano tanti “semplici” cittadini senesi che lo hanno conosciuto e apprezzato, e c’erano anche molte autorità, del presente e del passato. C’erano sindaci, ex sindaci, presidenti di Regione ed ex presidenti di Regione, ex ministri e personalità che hanno scritto pagine importanti di storia politica senese e non solo. C’erano tanti suoi “vecchi amici” della Dc, insieme ai quali Monaci ha lavorato tanto nel corso del Novecento. Alcuni di loro non “comparivano” da tempo in pubblico, come l’ex presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini, che ha parlato durante il rito funebre: “Con Alberto siamo stati sempre insieme dal 1965 in poi – ha affermato – e insieme abbiamo preso tante decisioni, sempre pensando al bene delle persone più bisognose. Aveva lungimiranza, era un tattico e uno stratega. Mi ha insegnato la fermezza nei valori, ma era al contempo anche una persona duttile”.

Alla Santissima c’era il gonfalone della Regione Toscana, listato a lutto, così come lo era la bandiera della contrada dell’Oca. Era presente Eugenio Giani, governatore regionale in carica, e anche il suo predecessore Enrico Rossi. Entrambi sono andati a rendere l’ultimo saluto e a tributare gli onori ad Alberto Monaci. Il presidente Giani ha utilizzato belle parole per ricordarlo: “E’ stato una persona che ha segnato la storia della nostra regione, una figura carismatica piena di valori e di umanità – ha detto il governatore. – E’ stato un uomo delle mediazioni e della fiducia verso l’altro. Ha unito gli alti valori di quelli che erano i partiti di massa con la necessità di capire i tempi”.

Al Santa Maria della Scala erano presenti anche gli ex ministri Rosy Bindi e Giuseppe Fioroni. Quest’ultimo è intervenuto e ha sottolineato la grande presenza di persone ai funerali di Monaci: “Ciò dimostra quanto fosse radicato sul territorio, che era il luogo nel quale trovava forza ed energia. Aveva la grande capacità di tenere la schiena dritta”.

Sindaci ed ex sindaci di Siena gli hanno tributato gli onori. C’era l’attuale primo cittadino Nicoletta Fabio e c’era l’ex sindaco Maurizio Cenni, che già nei giorni precedenti aveva scritto sui suoi canali social bei messaggi per Monaci. C’erano sindaci dei Comuni della provincia senese, come il primo cittadino di Sovicille Giuseppe Guglotti e il primo cittadino di Gaiole in Chianti, Michele Pescini. Sempre vicina ad Alberto Monaci anche l’ex sindaco di Monteriggioni, Raffaella Senesi. E ancora tanti altri senesi illustri: Sandro Vannini, il presidente della Fondazione Mps, Carlo Rossi, il direttore generale delle Scotte Antonio Barretta, Riccardo Burresi, Massimo Bandini, Anita Francesconi, l’ex consigliere regionale Claudio Marignani, Lorenza Bondi, Enrico Toti, Fabio Carlesi, Francesca Cesareo, l’ex candidato sindaco Gabriele Corradi.

E Alessandro Pinciani: “Proviamo un profondo e soffocante senso di commozione – ha affermato. – Alberto, la tua era una fragilità inossidabile. Sei stato una speciale guida umana e morale, sei stato un uomo libero. Ci hai insegnato come la politica sia e debba essere un servizio, e che spesso serva l’arte della mediazione per arrivare al bene comune. Eri un cavallo di razza, sei stato un fuoriclasse. Avevi il cuore di latta, ma il cervello di acciaio. Questo tempo avrebbe bisogno di una classe dirigente alla tua altezza”.

Don Gaetano Rutilo ha concelebrato il funerale: “Conoscevo Alberto da tanti anni e provavo gioia nel stare insieme a lui. Le persone che si impegnano nella politica non possono che essere gente di speranza. Tante persone fanno le chiacchiere, lui invece faceva i fatti. Ha lavorato tanto, e lo ha fatto per il bene comune. Se in vita ci comportiamo in questo modo significa che siamo nella logica di Dio”.

Alberto Monaci è stato anche un uomo attento agli affetti familiari. Come hanno testimoniato le parole della figlia Giulia, commossa mentre ha tenuto il suo discorso: “Sono orgogliosa del padre che ho avuto – ha detto. – E’ stato un uomo integro e giusto e si è speso per il bene di una città che non sempre l’ha capito. Sei una pietra miliare nella storia di questa città. Sei rimasto lucido e attivo fino all’ultimo. Mi mancheranno i tuoi consigli, la tua dolcezza mi accompagnerà per sempre”.

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