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Siena

Pd, Anna Ferretti è la capogruppo

Sostituzione in Consiglio Comunale. Democratici fanno quadrato, ma è scontro: “Cambiare per dare nuovo slancio all’opposizione”. Mazzarelli: “Decisione ingiusta, serve più pluralità"

Andrea Bianchi Sugarelli

18 Giugno 2025, 08:02

Anna Ferretti

Cambio al vertice nel Pd a Palazzo Pubblico: lunedì sera, dopo un confronto di circa 40 minuti nella sede di via di Città, i consiglieri Luca Micheli, Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi e Anna Ferretti si sono riuniti per scegliere la nuova guida dei democratici in Consiglio comunale. Alla riunione ha preso parte in videoconferenza anche Gabriella Piccinni, che ha partecipato al voto a distanza. Al termine della discussione, la maggioranza dei consiglieri ha espresso la preferenza per Anna Ferretti come nuova guida consiliare; Giulia Mazzarelli, capogruppo uscente, pur presente in sede e attiva nel dibattito, ha scelto di non partecipare alla votazione. Ieri mattina, la decisione firmata dai 4 consiglieri, è stata comunicata ufficialmente al presidente del Consiglio Davide Ciacci, secondo quanto previsto dallo Statuto comunale. Ferretti interverrà per la prima volta nel nuovo ruolo già nella prossima seduta, fissata per domani. Nessun dirigente o iscritto era presente, a conferma dell’autonomia con cui operano gli eletti Pd rispetto agli organi del partito cittadino. La nomina arriva dopo settimane di riflessioni sulla necessità di rilanciare il lavoro in Aula e di dare nuovo impulso all’attività consiliare in una fase politica delicata per l’opposizione.

Le dichiarazioni di Anna Ferretti: "Un segno di vitalità"

Nella nota diffusa dopo la nomina, Anna Ferretti ha voluto chiarire il senso del mutamento alla guida del gruppo consiliare. "L'avvicendamento è dovuto ad un percorso di normale cambiamento che a volte si rende necessario nella vita di un gruppo, è segno di vitalità e di volontà di perseguire con nuovo vigore l'obiettivo che tutti i consiglieri e le consigliere comunali Pd hanno sempre avuto: lavorare ad un alternativa al governo della destra in città, destra che dopo 7 anni sta ancora 'sperimentando' soluzioni, senza dare prospettive concrete di sviluppo".

Ferretti ha sottolineato la volontà del gruppo di costruire una proposta politica forte, capace di incidere nel dibattito cittadino e offrire soluzioni concrete ai cittadini. "Facendo tesoro del lavoro di tutte le consigliere e i consiglieri e in piena collaborazione con il Partito Democratico di Siena, il gruppo Pd nella seconda parte del mandato vuole dare corpo ad una azione di opposizione che delinei un progetto di futuro della città". 

Nel suo messaggio, la nuova capogruppo ha voluto ringraziare chi l’ha preceduta: "Ringrazio personalmente e a nome di tutti la consigliera Giulia Mazzarelli per il servizio di capogruppo svolto con tanto impegno, certi che questo momento di cambiamento porterà tutti noi ad essere ancora più determinati nel lavoro da fare. Le differenze in un gruppo sono una ricchezza e non un ostacolo: il Pd è e resterà, mi auguro, un partito plurale dove non ci sono problemi ad evidenziare le diversità di approccio ai temi. Fondamentale è l'unità di intenti che ci unisce e ci motiva. Se gli altri partiti non discutono e non fanno trasparire le loro differenze interne è perché c'è un capo e gli altri sono solo 'soldatini' pronti ad obbedire". 

Le parole di Ferretti si inseriscono in un momento delicato per il partito, che cerca di consolidare la propria presenza all’opposizione e di ricompattare i propri rappresentanti, valorizzando il pluralismo interno come elemento di forza.

Il punto di vista di Giulia Mazzarelli: "Una decisione ingiusta"

Diversa la posizione di Giulia Mazzarelli, che in una nota stampa esprime la sua delusione e le sue perplessità per le modalità con cui è stata presa la decisione: "Ho un profondo senso di giustizia e credo che ciò che sta accadendo in merito al cosiddetto avvicendamento nel ruolo di capogruppo Pd in consiglio comunale sia profondamente ingiusto, non solo nel metodo ma anche nella sostanza. Il Pd che ho sempre sognato, il Pd che vorrei, non è questo; il Pd che vorrei costruirebbe, nella pratica quotidiana, una vera pluralità, un lavoro corale, cercherebbe con tutte le proprie forze di uscire dall’autoreferenzialità e, al contrario, si farebbe carico dei problemi reali delle persone, mantenendo saldi e come faro i nostri valori progressisti contro il pensiero reazionario e conservatore, interessato solo a gestire il potere fine a se stesso".  

Mazzarelli prosegue evidenziando come le dinamiche interne abbiano inciso negativamente sul clima del gruppo e sulla percezione esterna del partito: "Credo invece che questa guerra tra di noi danneggi profondamente la nostra comunità e la nostra immagine, e difficilmente credo che saremo compresi, anche perché nessuno ha dato spiegazioni valide a questo cambiamento che, con testardaggine, stanno portando avanti i miei colleghi contro la mia volontà. È paradossale che il partito non abbia voluto interessarsi a questa situazione e non abbia dedicato neanche un minuto a organizzare una discussione chiara, trasparente, condivisa".  

Nel suo intervento, l’ex capogruppo si sofferma anche sulla necessità di rafforzare il lavoro comune e la partecipazione di tutti: "Noi abbiamo una grande responsabilità, quella di lavorare uniti, di organizzare momenti di elaborazione collettiva aperti alla cittadinanza, dove costruire un programma di lavoro e di governo alternativo alla destra, che possa dare speranza, luce e prospettiva ai cittadini e alle cittadine di Siena, fondato su valori di accoglienza, inclusività, lotta alle discriminazioni di ogni tipo ancora profondamente radicate nella nostra società, giustizia sociale, protezione per le fasce più deboli ma anche un forte impegno per creare, anche nella nostra città, un habitat favorevole per lo sviluppo di piccole e medie imprese, creando le condizioni per diversificare la produzione economica, valorizzando e coordinando la ricchezza del capitale umano e di conoscenza ed il patrimonio culturale che la nostra città è un grado di offrire. Questo – ha detto ancora Mazzarelli - è di per sé un programma che dovrebbe essere totalizzante e non lascerebbe spazio a nient’altro, ma per metterlo in pratica si deve partire, per prima cosa, da una sincera e profonda alleanza tra di noi, dove tutti hanno un ruolo e tutti sono parte del programma, dove non c’è spazio per arroganza e autosufficienza, dove la maggioranza non si trasforma in un’egemonia del potere e dove finalmente si dà spazio anche a un rinnovamento generazionale. Quindi la mia battaglia ha questo come obiettivo e per questo non mi arrendo non per restare attaccata ad un incarico, ma per essere protagonista e promotrice insieme tanti e tante altre compagni e compagne del Pd di un cambiamento, reale profondo, in prima linea al nostro interno perché solo così potremo essere di nuovo credibili".

Le prospettive per il gruppo Pd e il percorso futuro

La scelta di avvicendamento alla guida del gruppo consiliare Pd arriva in un momento in cui il partito è chiamato a riflettere sul proprio ruolo e sulle strategie future, sia all’interno del Consiglio comunale sia nel rapporto con la città. La riunione di lunedì si è svolta in un clima di confronto aperto e costruttivo, smentendo le indiscrezioni che parlavano di tensioni e divisioni. I consiglieri hanno affrontato con senso di responsabilità il dibattito, con l’obiettivo comune di rilanciare l’azione politica del gruppo. L’avvicinarsi della prossima seduta consiliare, con numerosi temi di interesse cittadino all’ordine del giorno, rappresenta per il Pd una nuova occasione per dimostrare coesione e capacità di incidere sulle scelte amministrative. La nuova capogruppo, Anna Ferretti, sarà chiamata a guidare la rappresentanza in una fase che si preannuncia impegnativa, puntando a consolidare il ruolo di opposizione e a ricostruire il dialogo interno. Resta comunque aperta la necessità di lavorare su una sintesi tra le diverse sensibilità presenti nel gruppo e di coinvolgere il partito in un percorso realmente condiviso. Dal confronto tra idee e proposte può nascere un nuovo slancio per il Pd, chiamato a rappresentare un’alternativa credibile e solida nel panorama politico cittadino.

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