Politica
Il Pd senese contro il governo Meloni
Un grido di allarme e di protesta arriva dalle segreterie del Partito Democratico della provincia di Siena, che si schierano con forza contro quella che definiscono “l’eutanasia delle aree interne, rurali, montane voluta dal governo Meloni”. Un’accusa netta e decisa, che denuncia una strategia politica, secondo il Pd, che condannerebbe al declino e all’abbandono una parte significativa del territorio italiano e della sua popolazione.
Il riferimento è al nuovo Piano della Strategia per le Aree Interne, che secondo i dem, nelle sue previsioni più recenti, afferma che alcune zone “non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza” e devono essere accompagnate “in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento”. Una frase che suona come uno schiaffo a oltre 13 milioni di persone, che vivono in più di 4.000 comuni, quasi la metà dei comuni italiani, distribuiti sul 58% del territorio nazionale. Sono comunità che rappresentano la storia e l’identità del Paese, cittadini che hanno gli stessi diritti di chi abita nelle città, e amministratori locali che ogni giorno si impegnano con risorse spesso limitate per garantire servizi, lavoro e benessere.
Il Partito Democratico di Siena si oppone con forza a questo disegno, che ritiene non solo antieconomico ma anche antisociale e addirittura “un peccato di arroganza”, come aveva scritto già nel 2019 Franco Arminio insieme a Giovanni Lindo Ferretti nel loro libro “Italia profonda”. In quelle pagine si denunciava come il problema del vivere in montagna fosse da un lato immaginario e dall’altro irrisolvibile, e come invece di una “terapia d’urto” venisse offerta un’eutanasia assistita. Oggi quel discorso si estende a tutte le aree interne, rurali e montane, che il governo Meloni sembra voler condannare a un lento abbandono.
Mentre in Europa si investe nelle zone interne per valorizzarle e sostenerle, in Italia si stabilisce una sorta di “scadenza” per queste comunità, come se le persone che vi abitano fossero meri oggetti da eliminare. Questo avviene nonostante la Regione Toscana abbia varato la legge sulla Toscana Diffusa, sostenuto progetti di cooperative di comunità e raddoppiato le risorse per le aree interne. Nonostante la “borghizzazione” di molti paesi, si continua a lavorare per distruggere un patrimonio umano, sociale, culturale e storico fondamentale.
I segretari e le segretarie del PD senese si chiedono se chi ha scritto queste misure abbia mai vissuto in un’area interna o se si limiti a visitare i “pittoreschi borghi toscani” solo nel fine settimana. Ricordano con forza che l’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini, deve essere applicato senza eccezioni. E sottolineano anche l’importanza dell’articolo 44, che prevede provvedimenti a favore delle zone montane, perché è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e lo sviluppo delle persone, non certo progettare il declino e l’abbandono di territori fondamentali.
Inoltre, sottolineano come l’abbandono delle aree interne sia un danno anche per le città, perché il presidio del territorio montano è essenziale per la sicurezza ambientale: le montagne proteggono da frane e alluvioni che possono colpire le zone urbane.
Il messaggio dei democratici senesi è chiaro e fermo: “Pretendiamo servizi di qualità, investimenti in infrastrutture materiali e digitali, sviluppo economico e misure concrete per il ripopolamento e la valorizzazione delle risorse locali”. Rivendicano il diritto delle comunità interne a partecipare attivamente alle decisioni che riguardano il loro futuro e chiedono che le amministrazioni locali trovino interlocuzione e risorse non solo dalla Regione Toscana, ma anche dal governo nazionale, che rappresenta tutta l’Italia, non solo le aree urbane.
Il Partito Democratico della provincia di Siena ribadisce la propria volontà di continuare a lavorare in rete tra territori, come previsto dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne, e si impegna a chiedere che la coesione territoriale diventi un punto centrale del prossimo programma di governo regionale. Conclude con un monito rivolto alla destra: “Di questo progetto di eutanasia assistita di metà del territorio italiano, la destra dovrà rendere conto, a tutti i livelli”.
Firmato da Andrea Valenti, segretario provinciale PD Siena, e da tutti i segretari e le segretarie delle unioni comunali del Partito Democratico della provincia: Antonio Grassini per Chiusdino, Simona Cardaioli per Chiusi, Enrico Galardi per Colle di Val d’Elsa, Ilario Cottini per Gaiole in Chianti, Marzio Saladini per Montalcino, Filippo Lambardi per Murlo, Francesco Petri per Monticiano, Chiara Protasi per Montepulciano, Paola Buti per Monteriggioni, Michela Riccucci per Monteroni d’Arbia, e l’Unione Comunale del Partito Democratico di Pienza. Proseguendo, Lore Lorenzi è segretaria per Poggibonsi, Giacomo Meloni segretario per Radicofani, Antonella Sennati segretaria per Rapolano Terme, Alessia Picchieri segretaria per San Casciano dei Bagni, Niccolò Guicciardini segretario per San Gimignano, Glauco Guidotti segretario per San Quirico d’Orcia, Mirco Del Buono segretario per Sarteano, Aldo Pierini segretario per Sinalunga, Rossana Salluce segretaria per Siena, Antonino Barillà segretario per Sovicille e infine Elena Rosignoli segretaria per Torrita di Siena.
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