Politica
Giani e Bezzini
Quasi fosse Gentile che si ritrova a marcare Maradona ai Mondiali del 1982. Andrea Valenti non perde occasione per mettere pressione sulla riconferma di Simone Bezzini nella giunta regionale. Il segretario provinciale del Pd lo ha fatto a parole e con i numeri, rimarcando il contributo dato dal territorio nella vittoria del governatore Eugenio Giani. “Sarebbe incomprensibile e ingiustificabile che, in una provincia dove il distacco tra Pd e Fratelli d’Italia è di 19 punti percentuali (anche in questo caso il miglior risultato della Toscana) il bilancio delle elezioni regionali finisse uno ad uno - ha evidenziato Valenti -. Sarebbe la minore rappresentanza mai avuta dalla provincia di Siena a fronte del miglior risultato elettorale”.
Basterà? Difficile a dirsi, perché non solo una questione di cifre. Siena viene da due legislature con un rappresentante in giunta. Prima Monica Barni alla Cultura (che ricopriva anche la carica di vicepresidente), poi Bezzini alla Sanità. Tra il 2010 e il 2015 inoltre aveva avuto Alberto Monaci come presidente del Consiglio regionale. Arezzo non può dire lo stesso e neanche Grosseto, solo per rimanere all’area sud della Toscana.
A ciò vanno aggiunte le pressioni interne ed esterne per accaparrarsi l’assessorato alla Sanità, di gran lunga il più importante del lotto. Senza dimenticare la ritrosia del segretario regionale dem Emiliano Fossi verso Bezzini. Lo aveva dovuto incassare come candidato consigliere, ma per il ruolo di assessore è tutta un’altra partita. Non è un mistero che Giani ne gradirebbe la conferma (lo ha detto anche a Colle pochi giorni fa). Non sconfessarlo equivarrebbe anche a ribadire il buon operato della giunta negli ultimi cinque anni in materia di sanità. Allo stesso tempo però il governatore deve anche ascoltare Arezzo (dando per scontata la conferma di Leonardo Marras in quota Grosseto), che nella passata legislatura è rimasta a bocca asciutta, così come tenere conto degli equilibrismi che ci sono tra le varie correnti del Pd.
Messe le caselle una in fila all’altra, le chance di Bezzini di fare il bis in giunta sono limitate. In caso di esito negativo, per l’ex presidente provinciale ci potrebbe essere un posto da sottosegretario. Incarico da giocarsi con il delfino di Giani, Bernard Dika. Il tempo delle scelte è dietro l’angolo, il rischio per Siena di rimanere con il cerino in mano, pure.
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