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Siena

Beko, ecco la prima mossa dei sindacati dopo la riunione al ministero: "I lavoratori faranno quattro ore di sciopero"

Lo annuncia il coordinamento nazionale di Fim, Fiom, Uilm per "opporsi a qualsiasi ipotesi di chiusura o di licenziamento"

Redazione Web

08 Novembre 2024, 15:51

vertice su Beko al ministero

vertice su Beko al ministero

Il coordinamento nazionale di Beko di Fim, Fiom, Uilm proclama "quattro ore di sciopero nazionale per opporsi a qualsiasi ipotesi di chiusura o di licenziamento. Lo sciopero dovrà essere articolato a livello territoriale il primo giorno utile, in base al calendario di lavoro, entro il 20 novembre".

Ieri, si legge nel documento del coordinamento nazionale dei sindacati, "Beko al Mimit ha dichiarato di voler fare dell’Italia il centro di eccellenza del global cooking compresa la ricerca e lo sviluppo, nonché del global design, inoltre ha dichiarato di voler mantenere sia il centro ricambi di Carinaro sia alcune funzioni regionali di staff. A questa dura esposizione non è seguito però un vero piano industriale con prospettive chiare per gli stabilimenti e gli uffici italiani, ma è chiaro che implicitamente si può evincere il rischio di una chiusura delle attività e degli stabilimenti dei comparti del freddo e del lavaggio".

Per questo motivo, dicono i sindacati, "abbiamo chiesto innanzitutto immediata chiarezza sulle intenzioni della multinazionale e abbiamo offerto la nostra disponibilità a discutere solo a condizione che si escludano chiusure di stabilimenti e licenziamenti unilaterali. Al Governo abbiamo chiesto di impedire i licenziamenti e le chiusure e i ridimensionamenti degli stabilimenti, utilizzando ogni strumento a sua disposizione compresa la golden power che chiediamo di visionare, nonché di insediare finalmente un tavolo di settore che abbia l’obiettivo di restituire competitività a un comparto che in mancanza di politiche industriali soccomberà sotto i colpi della concorrenza internazionale. Il Governo ha ribadito la volontà di esercitare la golden power, ma a nostro avviso lo ha fatto in modo assai generico che si presta ad interpretazioni differenti". Per questi motivi, concludono le sigle, "chiediamo a partire dal 20 novembre al Mimit di iniziare un confronto con Beko e con il Governo per varare un piano di rilancio e non di chiusura degli stabilimenti e delle funzioni".

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