Siena
Circa cento lavoratori si sono ritrovati davanti ai cancelli dello stabilimento Beko per un’assemblea che segna una nuova tappa decisiva nella vertenza senese. Atmosfera carica di attenzione e solidarietà che ha visto alternarsi al microfono tutti i rappresentanti sindacali e successivamente anche il deputato di Fratelli d'Italia, Francesco Michelotti e il vice sindaco Michele Capitani. Presenti anche il capo di gabinetto Alessandro Manganelli, molti consiglieri comunali di maggioranza e i rappresentanti delle segreterie comunali di Fratelli d'Italia con Mauro Marruganti e Forza Italia con Massimo Cava.
I partiti di governo, che hanno offerto anche una colazione a base di pizza e prosecco, sono rimasti al fianco dei lavoratori, hanno visitato lo stabilimento e hanno confermato il proprio impegno nella trattativa. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati gli atti di indirizzo per la nascita della nuova Società che gestirà il sito produttivo, dopo il recente coinvolgimento di Invitalia nell’operazione di acquisizione. Michelotti ha anche evidenziato il suo ordine del giorno approvato alla Camera in cui chiede al Governo di accelerare la creazione della società Comune-Invitalia e favorire l’arrivo di nuovi investitori, garantendo fino al 2027 il sostegno economico e percorsi di formazione per i lavoratori. E’ stata inoltre riconosciuta la determinazione del Comune di Siena, che ha costruito con Invitalia un’intesa decisiva per il rilancio produttivo dello stabilimento. L’obiettivo è restituire prospettive occupazionali solide e un futuro concreto al sito Beko. I sindacati hanno sottolineato il valore della partecipazione dei lavoratori, riconoscendo il ruolo fondamentale che hanno avuto nel portare avanti la battaglia. L’assemblea si è svolta all’indomani del via libera della Camera alla conversione del decreto legge industria, che prevede misure specifiche anche per i dipendenti senesi. E proprio su questo punto sono intervenuti Capitani e Michelotti.
Il vice sindaco Capitani ha parlato chiaramente dei prossimi step: “Un passaggio fondamentale è stato l’atto di indirizzo, che ora dovrà essere formalizzato dal Consiglio comunale con una votazione decisiva per la costruzione di questa nuova società. Ma credo fosse importante venire di persona a parlare con i lavoratori, spiegare loro direttamente la situazione, dopo i tanti incontri che si sono già tenuti con le organizzazioni sindacali in Comune. Era doveroso dare un segnale di presenza e spiegare che l’atto approvato è solo un primo passo e che ne seguiranno altri altrettanto importanti”.
Capitani ha poi aggiunto: “È giusto costruire insieme questo percorso e ribadire la centralità del Comune in questo momento chiave della reindustrializzazione. Quando l’immobile sarà messo a disposizione del nuovo soggetto industriale, sarà fondamentale garantire che venga messo nelle migliori condizioni. Sappiamo che ci sono alcuni problemi strutturali e la nuova società dovrà occuparsene, ammodernare e risolvere le criticità per creare le condizioni migliori, soprattutto per riassorbire tutti i lavoratori”.
Il vice sindaco ha quindi sottolineato: “Nell’atto di indirizzo ho voluto ribadire la necessità di tutelare l’occupazione e favorire lo sviluppo del lavoro. Questo sito deve diventare un paradigma della manifattura industriale a Siena, un volano per la tutela e lo sviluppo del lavoro, non solo qui, ma anche in altre realtà dove occorre intervenire”. Riguardo ai tempi, ha precisato: “Il prossimo step, dopo l’approvazione dell’atto di indirizzo, sarà l’acquisizione dello stabilimento da parte di Invitalia. Successivamente dovremo costituire la nuova società; sarà il Consiglio comunale a dare il via libera definitivo. L’impegno di spesa è già stato valutato dagli uffici comunali ed è sostenibile: non si tratta solo del conferimento iniziale del Comune, che sarà pari al 20% del valore dell’immobile, ma bisogna considerare che fino al 13 novembre 2027 l’immobile continuerà a percepire l’affitto da Beko, che sarà versato al nuovo soggetto societario. Queste risorse serviranno ad ammodernare, risolvere criticità e rendere più efficiente il sito”.
Anche l’onorevole Michelotti ha voluto evidenziare la presenza della politica sul territorio: “Tutto il centrodestra è venuto anche solo per salutare e ringraziare i lavoratori e le sigle sindacali, perché dopo mesi di battaglie ci siamo sempre incontrati solo in contesti istituzionali e formali. Abbiamo ritenuto giusto incontrare di persona i lavoratori, anche solo per fare il punto della situazione e salutarli, perché dobbiamo riconoscere a tutte le sigle sindacali, anche a quelle più lontane dalle nostre posizioni, di aver portato avanti una battaglia importante”. Michelotti ha ricordato il ruolo delle istituzioni: “Credo che abbiamo fatto la nostra parte; c’è ancora molto da fare, ma quanto ottenuto questa settimana è un risultato importante e forse inaspettato. Nessuno avrebbe pensato che il 1° agosto 2025 saremmo arrivati a questo punto, con il Governo che ha stanziato fondi rilevanti per l’estensione degli ammortizzatori sociali, la creazione delle condizioni per il passaggio del fabbricato a mano pubblica e l’avvio di un processo di riconversione industriale”.
Riguardo al futuro, Michelotti ha affermato: “Io credo che la politica debba creare le condizioni per la riconversione e la reindustrializzazione, lasciando poi spazio al mercato. La politica deve garantire che chiunque venga qui assuma come priorità il riassorbimento di tutti i lavoratori. L’obiettivo, come ha detto il ministro Urso e il Governo Meloni, è che nessuno perda il lavoro e nessuna famiglia resti indietro”. Michelotti ha quindi concluso: “Serviranno interventi di bonifica e messa in sicurezza, anche per affrontare problemi di salute e sicurezza dei lavoratori. La priorità è garantire la sicurezza oggi e in futuro. I lavori all’interno del fabbricato saranno fondamentali per rendere questo immobile appetibile per investitori e imprenditori. Non ci dobbiamo fermare allo stabilimento: serve una visione d’insieme, per ridare centralità a Siena e provincia, territori che scontano decenni di ritardo infrastrutturale. È una sfida, ma siamo fiduciosi”.
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