Cronaca
Chiara Poggi
Accanto al corpo senza vita di Chiara Poggi sarebbero state trovate altre sei impronte che non sono state identificate, oltre all’ormai nota “traccia 33” che adesso sarebbe stata attribuita ad Andrea Sempio. E’ quanto sarebbe scritto nella consulenza dattiloscopica di 42 pagine che il tenente colonnello del Ris di Parma, Gianpaolo Iuliano, e il dottor Nicola Caprioli hanno consegnato alla Procura di Pavia nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco.
Intanto questa mattina il quotidiano La Stampa ha pubblicato un’intervista a Elisabetta Ligabò Stasi, la madre di Alberto Stasi: “Quello che sta venendo fuori è sconvolgente – ha dichiarato la donna. – È uno schifo, mi dispiace usare questa parola. Ma è un vero e puro schifo. È stata un’indagine in una sola direzione, fin dall’inizio. Non so perché sia andata così, ma questo è quello che è successo”.
Nelle ultime ore stanno facendo molto discutere gli appunti che Andrea Sempio, indagato per concorso in omicidio di Chiara Poggi, avrebbe scritto e poi gettato in un bidone dell’immondizia. Foglietti che sarebbero stati ritrovati nello scorso marzo dai carabinieri e nei quali sarebbe scritta la seguente frase: “Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare”.
Così come fanno discutere i messaggi Whatsapp inviati da Paola Cappa a un amico. In uno dei quali la cugina di Chiara Poggi affermerebbe che “Io non ho mai aperto bocca, però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni, però dirò tutto, tutto, tutto, tutto”.
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