Il caso
Enrico Manieri, esperto di balistica e Blood Pattern Analysis
Il caso del delitto di Garlasco non smette di far parlare. Enrico Manieri, bresciano, esperto di balistica e di Blood Pattern Analysis (l’analisi delle macchie di sangue), ha raccolto e studiato con attenzione le fotografie e le consulenze della scena del crimine, giungendo a un’interpretazione che apre scenari inediti, attraverso le parole rilasciate a Il Giorno. "Ci sono prove che indicano la presenza di almeno due persone, due tipi diversi di scarpe con suola distinta sulla scena" dichiara.
La villetta di via Pascoli, teatro dell'omicidio
Manieri spiega che dall’analisi delle macchie di sangue davanti alla porta a libro della scala della taverna di casa Poggi emergono "tracce che non sono di una scarpa con suola a pallini, come la nota scarpa Frau numero 42, ma di una suola con risalti rettangolari, estrema attenzione a questa differenza, facilmente riscontrabile nelle immagini fotografiche" afferma nell'intervista al quotidiano. Non solo: "Sul primo gradino della scala c’è un’altra impronta dello stesso tipo, sporca di sangue della vittima. E inoltre un’altra traccia è visibile sulla parete destra della scala, sotto l’impronta palmare repertata come 33, mai analizzata né repertata nel 2007 dal Ris di Parma".
Secondo Manieri, come riferisce a Il Giorno, queste impronte sono quasi perpendicolari all’impronta palmare 33 attribuita al nuovo indagato Andrea Sempio e rappresentano la strisciata dello spigolo della suola con righe orizzontali nella parte bassa. "Il secondo e il terzo gradino della scala sono quasi triangolari, uno spazio ridotto che potrebbe aver costretto chi scendeva a perdere l’equilibrio e sostenersi con la suola appoggiata al muro. Una dinamica che spiegherebbe la presenza delle tracce ematiche in quel punto".
Quanto alla possibile origine di queste impronte, Manieri esclude categoricamente il passo di soccorritori o altri intervenuti dopo il ritrovamento: "Nessuna delle ventisette paia di scarpe consegnate, tra carabinieri, medici, tecnici e altri, presenta suole con risalti rettangolari come quelle rilevate".
Un altro elemento suggestivo riguarda un sacco di cellophane rinvenuto l’11 agosto 2007 in un canale tra Villanova d’Ardenghi e Zinasco, contenente indumenti e un paio di scarpe marroni marca Mister Valentino numero 43, con suole a risalti regolari molto compatibili con le impronte trovate in casa Poggi. Manieri riferisce sempre al giornale: "Quelle scarpe erano parecchio consumate, ma con le stringhe ancora allacciate. Non sono semplici calzature smesse. E i vestiti non apparivano usurati, quindi non penso fossero solo indumenti da gettare». Perché dunque disfarsene in un corso d’acqua? «Forse perché chi le ha lasciate sperava che la corrente le portasse via, o più semplicemente per liberarsi in fretta".
Nonostante i test Combur negativi, la prima analisi con Luminol aveva evidenziato alcune tracce di luminescenza, compatibili con presenza ematica seppur molto diluita, forse a causa dell’esposizione all’acqua.
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