Il caso
Roberta Bruzzone alla festa de Il Fatto Quotidiano
"Cosa resta in piedi a livello scientifico nella nuova indagine sul delitto di Garlasco? Niente, zero". Per la criminologa Roberta Bruzzone non ci sarebbero nuovi potenziali elementi che possano riscrivere la verità sull'omicidio di Chiara Poggi. Ospite alla festa de Il Fatto Quotidiano, l'esperta, dialogando con Selvaggia Lucarelli, ha analizzato lo stato dell'arte.
Selvaggia Lucarelli
Per la Bruzzone l'ipotesi di più soggetti coinvolti nel delitto non sta in piedi. "Se è quella è la famosa colazione con gli assassini il dna di stasi è rilevante che ci sia, ma quell'elemento non piace - ha detto - che quella mattina Chiara non fosse sola in casa, che sia stata uccisa dopo le nove e mezza da queste persone in casa con lei, perché si insiste così tanto nel collocare più persone sulla scena?" si chiede.
Alberto Stasi
"Poi le unghie, il materiale analizzato dette risultati incostanti, e venne esaurito, oggi ci dicono che c'è un aplotipo Y, che è parziale, ed è molto diffuso nel pavese, nessuno può dire che è di Sempio, bisognerebbe fare un'analisi biostatistica, che sia di Sempio non è possibile dimostrarlo, nè ora nè mai. Ci sono due passaggi che il perito incaricato può fare: esaminare i dati grezzi del Ris, quelli di De Stefano, che fece tre ripetizioni, e stabilire che il materiale non è comparabile, ma laddove dovesse decidere di compararlo - sottolinea - serve un'indagine biostatistica nel pavese, non è possibile attribuirlo nè a Sempio nè a un parente. Poi c'è chi dice che sarà un autunno caldo, siamo qui in trepidante attesa".
Andrea Sempio
Ancora la Bruzzone: "C’è un florilegio di suggestioni alimentate e amplificate a livello mediatico senza uno straccio di prova che è veramente preoccupante. Siamo arrivati addirittura a dire che Chiara avesse un legame sentimentale con lo zio… Ci rendiamo conto? - tuona - oggi c’è più rispetto per l’assassino che per la famiglia Poggi che ha affrontato un lutto" ha aggiunto la criminologa, parlando anche delle ipotesi legate a "poteri forti" o ambienti "satanici", pista che definisce "cavalcata anche da soggetti che in qualche modo gravitano dentro l’inchiesta".
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