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I genitori di Andrea Sempio a Quarto Grado
"Non siamo la famiglia degli assassini". Daniela Ferrari e Giuseppe Sempio, genitori di Andrea Sempio - unico indagato per concorso in omicidio nel nuovo filone sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco - sono stati intervistati in esclusiva a Quarto Grado ieri sera su Rete4, e hanno deciso di rompere il silenzio affrontando il dramma che ormai da mesi stanno vivendo, ovvero da quando la posizione del figlio è tornato sotto i riflettori.
Daniela Ferrari
“In questo momento, per gran parte dell’opinione pubblica, siamo visti come la famiglia degli assassini di Garlasco ma mio figlio non ha fatto assolutamente niente” ha tuonato Daniela Ferrari, che ricorda quel giorno di marzo quando Andrea arrivò “con un foglio in mano” annunciando: “Ci siamo dentro un’altra volta. Rivolto a noi, come famiglia”.
La madre smentisce categoricamente le molte “bufale e schifezze” circolate, a partire dal presunto malore accusato di fronte ai carabinieri e da un incontro con un vigile del fuoco a Vigevano. “Hanno fatto il test del Dna a mio figlio, potevano farlo anche al padre”, sottolinea con forza.
Giuseppe Sempio
Parlando dello scontrino di un parcheggio a Vigevano, uno degli elementi chiave dell’inchiesta, papà Giuseppe è netto: “Io a Vigevano a fare uno scontrino per mio figlio non ci sono mai andato”. La scontrino, custodito con cura da Daniela, è stato trovato mentre puliva l’auto, ma lei insiste: “L’ho conservato come tutela in base alla mia esperienza lavorativa in un carcere femminile”.
I due non nascondono il peso emotivo e sociale che questa vicenda sta avendo sulla loro famiglia: “Per buona parte dell’opinione pubblica siamo visti come assassini o depistatori, ma noi siamo nudi in casa nostra, esposti a un dolore enorme”. Il loro appello è chiaro: “Vogliamo solo la verità e che si faccia giustizia, senza pregiudizi o sentenze mediatiche”. Una testimonianza cruciale che aggiunge profondità umana a un caso ancora aperto e carico di tensione.
Intanto in puntata è emersa una rilevante novità nell'ambito delle indagini: è pronta l'attesa BPA, ovvero la bloodstain pattern analysis, che sarà consegnata dal Ris nella giornata di martedì 16 settembre. Un esame cruciale che potrebbe spostare l'economia dell'inchiesta e svelare dettagli ed elementi decisivi.
Cosa è la BPA
La Bloodstain Pattern Analysis (BPA) è una tecnica scientifica utilizzata nelle indagini forensi per analizzare le macchie di sangue presenti sulla scena di un crimine. Questa metodologia studia forma, dimensione, posizione e distribuzione delle tracce ematiche per ricostruire la dinamica degli eventi, identificando posizione e movimenti di vittima e aggressore, sequenza delle azioni, direzione delle gocce di sangue, tipo di arma e numero di colpi.
Il sangue sulla scena del crimine
La BPA integra discipline come medicina, chimica, fisica, biologia e matematica e si avvale di tecnologie avanzate quali laser scanner, droni, fotogrammetria e modellazione 3D per creare ricostruzioni dettagliate e precise. Un esempio pratico dell’applicazione della BPA è il caso Garlasco, dove i carabinieri del Ris hanno utilizzato queste tecniche per analizzare con precisione millimetrica le tracce ematiche sulla scena del delitto, creando una mappa tridimensionale che ha permesso una ricostruzione aggiornata e approfondita degli eventi del 13 agosto 2007.
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