Il caso
Gianluca Vinci, presidente commissione d'inchiesta sulla morte di Rossi
Arriveranno entro venti giorni i risultati complessivi della super perizia disposta dalla Commissione d’inchiesta bis sulla morte di David Rossi, un documento che unisce i vari accertamenti tecnico- medico legali eseguiti per ricostruire la dinamica della caduta mortale e le ferite su braccia e polso rinvenute sul corpo. Due giorni fa, in vicolo Monte Pio, dove è stato rinvenuto senza vita l’ex manager Mps, è stato effettuato l’ultimo accertamento che serviva a completare il quadro d’insieme, affidato ai carabinieri del Ris.
Ovvero la simulazione del lancio dell’orologio Sector Expander 308, svolta ricostruendo le similari condizioni di quella sera, tra il buio e le luci accese dell’ufficio di Rossi in Palazzo Salimbeni. Per questa prova, condotta dal tenente colonnello Adolfo Gregori, consulente della Commissione, è stato usato un orologio identico, quindi un modello diverso da quello utilizzato nella precedente prova del dicembre 2021, che era solo simile. La grande novità, sempre rispetto al 2021, inoltre, è l’aver simulato il lancio con il Sector già diviso tra cassa e cinturino. La prima era finita a circa un metro dietro la testa di Rossi, il secondo vicino alla scarpa.
“Era l’ultimo riscontro – sottolinea l’onorevole Gianluca Vinci, presidente della Commissione d’inchiesta – e serve a ricostruire il comportamento in caduta dell’orologio, le ombre sul video, se combaciano, oltre alle relative tempistiche”. Entro fine mese, inizio dicembre, come detto, sono attese le risultanze della maxi perizia, col lavoro della Commissione che è stato a 360 gradi su tutta la vicenda, fra ricostruzioni 3D della finestra dell’ufficio di Rossi e del contesto lavorativo e ambientale, approfondimenti su aspetti controversi come quello della valigetta nera e verifiche sul lasso temporale precedente alla morte. Ma è chiaramente la perizia il fulcro di un’attività di analisi che abbisogna di dati certi.
“Saranno chiariti tutti i dubbi rimasti insoluti al termine della precedente commissione, sono stati fatti accertamenti molto precisi” assicura Vinci. In virtù di quello che dirà la perizia, sarà possibile riascoltare i precedenti tecnici che hanno lavorato al caso: “Potrebbero essere auditi – fa sapere Vinci – per avere valutazioni, spunti e riflessioni. Se riascolteremo i pm che hanno indagato sul caso? Penso di no, ci interessa maggiormente il focus sulla dinamica dei fatti”. Il deputato ha fatto inoltre il punto sul prosieguo del lavoro della Commissione: “Martedì – informa – ci sarà un confronto tra tre persone che abbiamo già audito e che quando sono state ascoltate hanno dato versioni discordanti tra di loro”.
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