L'inchiesta
Le impronte di sangue sulla scala
Colpo di scena dietro l'altro per il caso di Garlasco. La nuova perizia BPA (Bloodstain Pattern Analysis), condotta dal colonnello Andrea Berti, comandante del Ris di Cagliari, secondo quanto scrive Panorama, potrebbe aver rimescolato completamente le carte sull’omicidio di Chiara Poggi, riaprendo scenari investigativi finora mai esplorati.
La perizia BPA individuerebbe quattro fasi dell’aggressione, dalla porta d’ingresso fino alla cantina e al tavolinetto vicino al telefono, portando a una potenziale ridefinizione profonda della scena del delitto. La perizia, ancora riservata e non condivisa con le parti in causa, avrebbe evidenziato — secondo indiscrezioni che filtrano — dettagli significativi che metterebbero in discussione le ricostruzioni fin qui conosciute. La scala che porta al seminterrato, dove è stata trovata Chiara, sempre come riporta Panorama, sarebbe infatti indicata come luogo del delitto, grazie anche a una nuova macchia di sangue, segnalata dalla difesa di Stasi, che potrebbe essere qualcosa di più di un semplice sgocciolamento post mortem.

Chiara Poggi
Secondo la versione di Quarto Grado, qui emergerebbe la presenza di un’impronta misteriosa, sinora non identificata, che potrebbe appartenere a una persona sconosciuta ai precedenti accertamenti. La dinamica dell’aggressione, ricostruita in 3D, mostra Chiara Poggi mentre cerca di afferrare la cornetta del telefono in un gesto disperato, confermando la brutalità e la confusione dell’attacco.
In particolare, la nuova analisi ha messo in discussione l’attribuzione di una delle prove chiave, l’impronta "33", finora collegata ad Andrea Sempio, l’indagato attuale. “Non era una scarpa numero 42, come si era creduto, ma una 44”, svela la nuova perizia, mettendo in crisi la solidità delle accuse basate su questa traccia.

Andrea Sempio
Non meno importante è il riesame delle tracce di DNA trovate sotto le unghie di Chiara Poggi, che la procura di Pavia ha deciso di riaprire con nuovo vigore. Le perizie precedenti, ritenute superficiali o contaminate, vengono oggi rivalutate con metodi più avanzati, alla luce di evidenze che potrebbero collegare nuovamente Sempio al sangue della vittima.
Il generale Garofano, esperto coinvolto nelle indagini, ha dichiarato: “Chiara è stata aggredita da una persona che conosceva”, sostenendo che la scena del crimine è stata alterata da un intervento non controllato di un carabiniere, che ha potenzialmente compromesso alcune tracce di sangue.

L'avvocato Antonio De Rensis
Sulle indagini in corso è tornato a commentare l’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis: “Mi ha colpito una cosa — ha detto a Far West su Rai3 — scappano tutti. Se fossi un abitante di Garlasco, se arriva un giornalista direi: ‘Oh mi chiamo così, la penso così’. Io invece vedo un fuggi fuggi generale per non affrontare l’argomento. Magari è timidezza, ma genera qualche domanda. Questa è una vicenda con tanto dolore, forse è uno dei motivi che questa indagine fa così paura. Qualcuno vorrebbe bloccare l’indagine sul nascere, ma siamo solo all’inizio. Non ci si deve arrendere e avere paura di cercare una verità diversa”.
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