L'inchiesta
Alberto Stasi presente a sorpresa
Il tribunale di Pavia ha ospitato oggi l'udienza decisiva dell'incidente probatorio sul caso Chiara Poggi, assassinata il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli. L'esame ha cristallizzato le analisi genetiche e dattiloscopiche su Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso, con la genetista Denise Albani al centro del confronto tra Procura, difese e parte offesa.

Stasi accompagnato dal legale Antonio De Rensis
Esami sul Dna e impronte
La perita Albani ha illustrato i risultati sul Dna Y maschile rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi da due mani diverse, rilevando una compatibilità "forte" e "moderata" con la linea paterna di Sempio, esclusi altri frequentatori della casa come i familiari Poggi. Non è possibile stabilire se il Dna fosse sotto o sopra le unghie, né se derivasse da contatto diretto o mediato, con dati grezzi del 2014 non replicati per esaurimento dei campioni. Sulle impronte repertate nel 2007 nella villetta e nella spazzatura, i periti dattiloscopici hanno concordato: nessuna riconducibile a Sempio, inclusa l'impronta 33 sulle scale.
Presenze e assenze in aula
Alberto Stasi, condannato a 16 anni come unico autore, ha partecipato a sorpresa con i legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis, definendo l'udienza "importante" dopo 11 anni di attesa su quel Dna. Sempio non si è presentato: i suoi avvocati Angela Taccia e Liborio Cataliotti hanno motivato l'assenza con il carattere tecnico dell'udienza, dichiarandosi "molto soddisfatti" per le obiezioni accolte sul Dna "giuridicamente inutilizzabile".

La Procura di Pavia
Dichiarazioni dei legali
La difesa di Sempio contesta la validità scientifica della perizia, basata su metodi non consolidati e possibile trasferimento indiretto via oggetti toccati in precedenza. I legali di Stasi lodano la conferma delle loro analisi del 2016, mentre Francesco Compagna e Gian Luigi Tizzoni per la famiglia Poggi denunciano "attenzione morbosa" e insistono sulla colpevolezza di Stasi, criticando lo "spettacolo mediatico". L'udienza, conclusa dopo le 13 davanti alla gip Daniela Garlaschelli, prelude a una possibile richiesta di rinvio a giudizio in primavera.
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