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L'inchiesta

Delitto di Garlasco, emergono nuovi dettagli dalla perizia genetica. LaPresse: "Presenza Sempio nel dna sulle unghie di Chiara è 2mila volte più probabile rispetto a ignoti"

La relazione della perita Denise Albani sarà discussa il 18 dicembre in incidente probatorio

Caterina Iannaci

08 Dicembre 2025, 19:00

Andrea Sempio

Andrea Sempio

Nuove importanti informazioni emergono dalla relazione della genetista perita Denise Albani, depositata in settimana e che sarà discussa il 18 dicembre davanti alla gip di Pavia Daniela Garlaschelli in incidente probatorio. Il procedimento riguarda la nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, in cui Andrea Sempio è indagato.

La perita Denise Albani

Nel documento, secondo quanto reso noto da LaPresse, si evidenzia che le tracce di DNA miste e parziali trovate sotto le unghie della vittima presentano una probabilità da 17 a 2.153 volte superiore che a generarle siano stati Andrea Sempio e un soggetto sconosciuto non imparentato con lui né con Chiara Poggi, rispetto all’ipotesi che a produrle siano stati due uomini ignoti non collegati a entrambi.

Nelle 93 pagine di relazione, Albani utilizza l’acronimo P.O.I. (persone offese o indagate) per riferirsi alla vittima e a Sempio. Spiccano i dati biostatistici relativi ai profili genetici su due unghie convenzionalmente indicate come il primo dito della mano sinistra e della mano destra della vittima. Per la mano sinistra, la probabilità che vi abbia contribuito Sempio è approssimativamente da 17 a 51 volte superiore (a seconda del database genetico utilizzato), mentre per la mano destra la probabilità sale da 476 a 2.153 volte superiore.

La Procura di Pavia

La perita ha utilizzato il software Y-STR Mixture Calculation, uno strumento informatico accessibile a chiunque e utilizzato nei casi complessi. Questo metodo confronta l’ipotesi che la fonte del DNA sia formata da una persona X e un altro soggetto non imparentato con X, con quella che attribuisce la fonte a due uomini casuali non imparentati nella popolazione di riferimento.

Tra le criticità del metodo vi è la dimensione ridotta delle banche dati Y-STR, che può portare a risultati statistici elevati quando si usano database di popolazioni lontane, come evidenziato dai consulenti della Procura di Pavia, che raccomandano di escludere confronti con database di luoghi poco rilevanti per le indagini.

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