La Festa
Jonatan Bartoletti nel Bruco su Viso d'Angelo
Il Palio di luglio, con Viso d’Angelo nel Bruco, è stato molto amaro per Jonatan Bartoletti detto Scompiglio. Il fantino, uno dei migliori di Piazza del Campo, però non demorde e guarda ad agosto con la consueta fiducia che possa finalmente arrivare una vittoria che manca ormai da un po’ di tempo.
- Cosa non ha funzionato a luglio?
Quando non vinci non funziona tutto. Sono tante cose, ma non bisogna puntare il dito a destra o a sinistra. Semplicemente la situazione non ha girato nel verso giusto. Sia io che il Bruco abbiamo fatto il possibile, il Palio è anche questo. Mi preparo più forte di prima e più pronto di prima, con la speranza di un po’ di buona sorte.
- Una mossa più breve avrebbe favorito Viso d’Angelo?
Sì, sarebbe stato un Palio diverso, lo sappiamo tutti. Ora penso ad agosto. Diciamo che ho qualche strada aperta, non mi posso lamentare, vediamo un attimo quali saranno i cavalli, decideremo in base alle situazioni.
- Le piacerebbe montare di nuovo nel Bruco?
Sì, è una bella contrada. Mi ci sono trovato bene, mi hanno accolto bene. E’ una contrada grande, mi ha accettato benissimo. Non posso chiedere altro, mi hanno fatto stare bene. E’ una contrada di cuore. E’ stata un’esperienza molto positiva.
- C’è un cavallo in particolare che vorrebbe montare?
I cavalli di qualità uno li vorrebbe montare sempre, è regolare. Vediamo quali saranno i cavalli all’attenzione dei capitani o no, magari alcuni non ci saranno rispetto a luglio.
- Ha iniziato a preparare il Palio di agosto?
Sono stato una settimana a leccarmi le ferite, poi però sono ripartito con fame, voglia di arrivare, dedizione. Non conta il Palio di prima ma quello che deve arrivare, questa è la verità nel mio lavoro.
- Crede di essere in credito con la sorte?
Non mi ci voglio fissare, non voglio essere lo sfortunato di turno. Sappiamo chi è più vicino alla fortuna e chi no, basta guardare il corso delle Carriere. Ma mi ritengo fortunato a fare quello che faccio, ho delle contrade che mi vogliono far montare. Tutte le volte riesco a essere io, ad onorare il giubbetto e fare quello che devo. Uno spera che prima o poi arrivi la meritata vittoria.
- La fame di vincere è tanta quindi.
Fai tutto l’anno questo lavoro, ti ci dedichi anima e cuore, trascuri tutto quello che c’è intorno a te, le persone, la famiglia. E’ un lavoro che è una passione, uno stile di vita, che ti accompagna dalla mattina alla sera. L’obiettivo è vincere e per riuscirci uno sacrifica tutto.
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