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Delitto di Garlasco, tempi più lunghi per l'incidente probatorio: il perchè. Domani i periti in Questura per le impronte latenti. L'avvocato De Rensis a Quarta Repubblica insiste: "BPA e accertamenti della Cattaneo possono convergere su dinamica diversa"

Si va verso la proroga, mancano alcuni dati grezzi: la situazione

Caterina Iannaci

09 Settembre 2025, 18:31

Antonio De Rensis

Avvocato Antonio De Rensis

La difesa di Alberto Stasi ne è sempre convinta: ad uccidere Chiara Poggi non è stata una sola persona. Le tesi sono state ribadite ancora una volta dall'avvocato Antonio De Rensis, legale di fiducia dell'uomo che la giustizia, in terzo grado, ha riconosciuto colpevole, dopo due gradi a lui favorevoli, tra ancora mille dubbi. Tanto che è in corso una nuova inchiesta che potrebbe sparigliare le carte.

Ospite ieri sera di Quarta Repubblica, De Rensis ha confermato i suoi dubbi, interrogato dal conduttore Nicola Porro. "C’erano più persone sulla scena del crimine? La dinamica, a mio modesto avviso, non è quella di una porta che si apre e di Chiara colpita dopo 3/4 secondi. Io credo che forse qualcuno sia andato per vedere se si poteva capire qualcosa, aggiungere un punto, e che poi tutto sia degenerato".

Nel frattempo proseguono le indagini, con l'incidente probatorio che potrebbe allungare i suoi tempi. Mancano infatti i dati grezzi ai quali aveva lavorato il professor Francesco De Stefano, allora perito dei giudici d'Appello che condannarono Alberto Stasi a 16 anni di carcere. Serve ulteriore tempo anche perchè al momento sono stati trasmessi solo i dati del Ris di Parma e ciò renderebbe impossibile terminare nei 90 giorni decorsi dal 17 giugno scorso. 

Domani alle 11.30 intanto è in programma un nuovo appuntamento in Questura di Milano, dove Domenico Marchigiani ha convocato i consulenti dei pm pavesi, delle difese di Sempio e Stasi e della famiglia Poggi per parlare delle analisi che riguardano la caccia alle impronte latenti - ovvero quelle non visibili e che dovranno essere evidenziate con tecniche specifiche - su alcuni reperti dell'immondizia sequestrata 18 anni fa nella villetta di via Pascoli, subito dopo il delitto.

"Chiediamoci perché è entrata in campo la professoressa Cattaneo - ha detto l'avvocato De Rensis sempre a Quarta Repubblica - forse la BPA e gli accertamenti della Cattaneo potrebbero convergere in una dinamica diversa. Noi per la giustizia italiana siamo i colpevoli. Alberto dorme in galera tutte le notti da 10 anni. Noi abbiamo una sentenza nella quale si dice che questo è un delitto di impeto: se non c’è la premeditazione, l’arma dove è stata presa? Vede quanti aspetti vanno ancora analizzati?".

Rivedi qui la puntata intera

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