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L'ex comandante Marchetto
A Storie Italiane l’ex comandante dei carabinieri di Garlasco, Francesco Marchetto, ha rilasciato un’intervista sugli importanti risvolti nel caso di Chiara Poggi, il delitto che ha scosso l’opinione pubblica italiana da quasi vent’anni. Conosce bene uno dei due carabinieri recentemente perquisiti e ha espresso la sua sorpresa per un nuovo filone investigativo. “Questo nuovo filone mi ha lasciato esterrefatto – ha confessato – ma posso cominciare a capire come mai le mie 8 o 9 querele presentate presso la procura in quel periodo siano state archiviate”.
Marchetto sottolinea la correttezza dell’operato della procura di Brescia: “Non si danno soldi a fronte del nulla quindi fa bene la procura di Brescia a indagare”. E aggiunge con ottimismo riguardo al futuro delle indagini: “Sia dalla procura di Pavia che da quella di Brescia salteranno fuori nuove sorprese e ci saranno nuovi indagati. Andrea Sempio sarà processato? Io sono convinto che questa nuova procura riuscirà a fare luce dopo 18 anni”.
Sul tema caldo dell’eventuale scarcerazione di Alberto Stasi, l’ex comandante invita a “attenerci agli atti, che ci dicono che Stasi è colpevole. In questo momento non parliamo di Stasi ma attenzioniamo quelli che sono gli altri indagati”.
Andrea Sempio
Un passaggio cruciale riguarda le intercettazioni telefoniche emerse durante l’indagine: “Quanto è facile per un carabiniere non far trascrivere un passaggio? Il militare addetto alle intercettazioni ha l’obbligo di trascrivere l’intercettazione e qua sta la sua buona fede. È vero che molte frasi vengono distorte, tante parole non si capiscono, ma qui si è dimostrato in questi giorni che c’è stata la volontà di non voler trascrivere determinate parole e determinate frasi”.
Marchetto insiste sull’importanza di questo punto: “È possibile che un carabiniere non trascriva e la procura rimanga all’oscuro? Sì, è possibilissimo – ha aggiunto – è possibile che siano stati solo i carabinieri della pg, ma come ho detto poco fa siamo alla punta dell’iceberg, secondo me la procura di Brescia ha in mano tanto, tanto tanto altro, non entriamo nel merito e aspettiamo gli sviluppi”.
Non sono mancati anche commenti sull’aspetto genetico delle indagini. Giorgio Portera, ex genetista dei Ris di Parma, ha spiegato il ruolo controverso del DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, apparentemente riconducibile ad Andrea Sempio secondo l’accusa, ma contestato dalla difesa. Portera ha sottolineato: “Era un profilo parziale ma avendolo a disposizione potrebbe essere confrontato o escluderlo... A Genova le unghie sono state sciacquate per una seconda analisi e l’acqua ha ovviamente mosso il tutto, di conseguenza non potremo mai sapere se il dna si trovava sotto o sopra le unghie. È una parte del dna di un maschio – ha precisato – perché è una parte parziale del cromosoma Y”.
Anche la genetista Marina Baldi si è espressa in studio: “Credo che sarà davvero difficile identificare una persona con questo dna”. Baldi ha spiegato come “durante un’aggressione la quantità di dna prelevato dalle unghie è consistente invece in questo caso abbiamo una piccola quantità”.
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