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L'inchiesta

Delitto di Garlasco, il criminologo Palmegiani a "Giallo": "Analisi del sangue non esclude presenza di impronte di un secondo assassino e può determinare il punto preciso dell'aggressione"

De Rensis, legale di Stasi, attacca a "E' sempre Cartabianca": "Cancellare l'alibi è un orrore, non un errore"

Caterina Iannaci

25 Settembre 2025, 13:46

Garlasco tracce sangue

Le tracce di sangue sulla scena del crimine

La BPA eseguita nell'ambito della nuova indagine sul delitto di Garlasco può determinare il punto preciso dell'aggressione e quante persone erano sulla scena del crimine: lo spiega, nel corso di una intervista rilasciata al settimanale "Giallo", l'ex poliziotto e criminologo Armano Palmegiani.

La villetta di Via Pascoli a Garlasco

«La relazione del RIS – specifica – non ha affatto confermato né smentito che l'autore del delitto sia stato una sola persona o più persone. Si può dedurre la presenza delle ormai note e numerose impronte di scarpa Frau ma non escludere che altre impronte visibili possano essere riconducibili a un secondo autore. Credo – ha aggiunto – che con l'analisi delle tracce di sangue sia stato possibile determinare il punto preciso dell'aggressione».

Il criminologo Armando Palmegiani

Nel frattempo, durante la puntata di È sempre Cartabianca, Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, è intervenuto sulle nuove indagini riguardanti il delitto di Garlasco, denunciando gravi errori commessi negli accertamenti del 2007. Il legale ha sottolineato che l'interesse degli italiani per il caso va oltre l'aspetto giudiziario, toccando anche la sfera sociale.

«Io non sono d'accordo con chi dice “comunque vada abbiamo perso” – ha spiegato De Rensis – perché noi dobbiamo far capire, tramite questa indagine, ai nostri concittadini, che normalmente i carabinieri non cancellano gli alibi, che normalmente non cancellano le impronte dell'assassino, che normalmente repertano i capelli».

L'avvocato De Rensis a "E' sempre Cartabianca"

Alla conduttrice Bianca Berlinguer, che ha ricordato come siano stati fatti “molti errori” nelle indagini iniziali, De Rensis ha risposto con fermezza: «qui ci sono degli orrori». Ha infatti puntualizzato la differenza tra errore e orrore, affermando: «Cancellare un alibi è un orrore, non un errore».

Riguardo al recente riavvio delle indagini da parte della Procura di Vigevano, De Rensis ha osservato che «l'indagine è durata moltissimo», invitando a concedere un po' di indulgenza a chi sta lavorando ora sul caso. Ha chiesto di riconoscere e sostenere con fiducia «quattro coraggiosi pubblici ministero che si sono messi in gioco» insieme agli esperti tra carabinieri e RIS di Cagliari, auspicando che il loro lavoro sia diverso e migliore rispetto al passato. «La stessa fiducia che abbiamo dato a chi ha fatto delle indagini che spero di non rivedere mai più», ha concluso.

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