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De Rensis a Lo Stato delle Cose
Chiara Poggi conosceva qualcosa di scomodo e per questo è stata eliminata? La pista “satanica” legata alla morte della giovane nel 2007 rimane avvolta nel mistero. Sui potenziali sviluppi delle ipotesi finora emerse se ne è parlato ieri a Lo Stato delle Cose, su Rai3, condotto da Massimo Giletti. L’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, non viene scaldato molto da questa "suggestiva" storia, al contrario del collega Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio. A rinfocolare voci e speculazioni il recente arresto del latitante Flavius Savu, che deve scontare una condanna per un caso di estorsione a danno del rettore ed ex rettore del santuario della Bozzola, e ha fatto intendere di essere a conoscenza di verità compromettenti potenzialmente legate all'omicidio. “Noi che siamo spettatori di questa vicenda, quello che dirà Savu ci interessa poco, diverso se darà, dire e dare sono due verbi che hanno una grande differenza" ha detto.
Massimo Giletti
De Rensis nota però una cosa: "Sa cosa mi colpisce di questa vicenda? Tutte queste persone che scappano. In quella microcomunità, questa paura di parlare, questa non voglia di parlare, se io sono tranquillo e viene la telecamera cosa c’è da nascondere?“ si chiede. De Rensis denuncia la paura che aleggia attorno a chi osa esprimersi sul caso: “C’è Alberto Stasi condannato per la giustizia, perché c’è questa paura? Non c’è nessuno che in maniera tranquilla io la penso così, io ritengo questo… Mi riferisco alle persone che con il microfono nascosto ti dicono che Alberto non c’entra nulla e poi arrivano le telecamere e c’è una paura mostruosa di parlare, come se si dovesse parlare di ’Ndrangheta o camorra”.
Flavius Savu
Sul presunto collegamento tra il santuario delle Bozzole e l’omicidio di Garlasco, l’esperto preferisce mantenere cautela: “Io questo collegamento con il santuario non lo voglio fare perché osservo il lavoro della procura. Sono convinto, in base a ciò che avete detto sulla Bpa, che sulla scena vi fosse più di una persona ma questo non vuol dire che ha colpito più di una persona”.
Chiara Poggi
Il santuario della Bozzola
Infine, De Rensis evidenzia un punto cruciale riguardo alle tempistiche dell’omicidio: “Il quesito della Bpa serve per riscrivere la dinamica dell’omicidio e per capire se ci fossero ragionevolmente anche solo 5 minuti in più per compiere l’omicidio: se ciò sarà verificato significa che Stasi non c’entra niente, perché la Cassazione tanto evocata dai negazionisti dice che alle 9:36 Stasi era in casa”.
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