Il caso
Cassiere Pam licenziato, lotta aperta dei sindacati
La CGIL è compatta a sostegno di Fabio Giomi, il 62enne cassiere della PAM di Siena licenziato in tronco dopo essere stato sottoposto al test del carrello: un ispettore aziendale, fingendosi un cliente, ha occultato dei piccoli oggetti della spesa - in particolare dei cosmetici - per saggiare la prontezza del dipendente nel notare il furto. Un caso diventato nazionale con le sigle sindacali unite nel mobilitarsi e richiedere la revoca del provvedimento. Il 29 novembre è previsto un flash mob al centro commerciale Porta Siena che ospita il supermercato.
"La PAM - affermano FILCTEM, FILLEA e FLAI della CGIL - con la scelta scellerata di licenziare onesti dipendenti attraverso la trappola della cosiddetta 'prova carrello' sta compiendo un'azione illegittima e un clamoroso autogol mediatico. Non è ammissibile, che un'azienda metta in difficoltà un proprio dipendente con un tentativo di furto per indurlo in errore. I cassieri di un supermercato non possono fare gli investigatori o gli ispettori di polizia, hanno ben altre mansioni. La nostra solidarietà nei confronti di Fabio Giomi è totale. Questa è la faccia peggiore del liberismo nella grande distribuzione, combinata con condotte antisindacali nei confronti dei propri collaboratori".
NIdiL CGIL Siena "vuole rappresentare tutta la propria solidarietà alla vertenza portata avanti dalla FILCAMS contro il licenziamento ingiusto del lavoratore del punto vendita PAM di Siena e di altri identici in Italia. L'accaduto ci ricorda di quanto ormai il modello lavoro nel nostro Paese sia profondamente sbilanciato in favore dei padroni, occorre lottare fermamente e con tutte le forze possibili contro questa deriva autoritaria e disumana. Per questo saremo presenti il prossimo 29 Novembre al presidio con flash mob alla PAM del centro commerciale Porta Siena".
Si schiera anche la RSU FILCTEM CGIL di GSK Vaccines Siena e Rosia, che "esprime totale solidarietà a Fabio Giomi, lavoratore con lunga anzianità e professionalità licenziato in modo subdolo e inqualificabile dall'azienda Pam di Siena mediante il cosiddetto 'test del carrello', dove ispettori travestiti da clienti inscenavano furti che i cassieri avrebbero dovuto scoprire. Ma i cassieri non sono sorveglianti e non hanno nessun compito di vigilanza! Riteniamo questo licenziamento un attacco gravissimo al mondo del lavoro tutto, con l'aggravante del comportamento meschino dell'Azienda che in modo reiterato e scientifico ha inteso colpire un lavoratore nello svolgimento normale della propria attività. Tutto questo è inaccettabile, non ci fermeremo fino a che Fabio non avrà ottenuto giustizia!".
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