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Politica

Elezioni regionali, la carica di Bezzini per il bis: “Sarò tra la gente, come ho sempre fatto”

L'assessore guida la lista Pd a Siena dopo l’attesa conferma: con lui Paris, Rosignoli, Berni, Bonechi e Fregoli per le Regionali

Andrea Bianchi Sugarelli

10 Settembre 2025, 06:05

Simone Bezzini

Simone Bezzini

Le notti lunghe della politica spesso decidono molto più di una candidatura. In Toscana, tra veti incrociati, tensioni e strategie che arrivano fino a Roma, la partita delle liste dem per le prossime regionali si è giocata fino a pochi minuti prima della mezzanotte di martedì 8 settembre. Nella sede regionale del Pd, in via Forlanini a Firenze, intorno alle 22 e 15, il segretario Emiliano Fossi ha confermato la presenza di Simone Bezzini, assessore uscente alla sanità e punto di riferimento per Siena, il quale porterà nella corsa alla rielezione il peso delle scelte e delle spinte territoriali. Non c’è retorica, solo la consapevolezza che la sua presenza in lista non è un automatismo, ma il frutto di un percorso condiviso, riconosciuto e combattuto.

 

Parla Bezzini

Bezzini, figura di spicco del Partito democratico senese e regionale, ha vissuto settimane dense di incertezza. La sua conferma non è mai stata scontata, ma l'endorsement del governatore uscente Eugenio Giani alla Festa dell’Unità a Siena a fatto pendere l’ago della bilancia: “Innanzitutto – ha detto Bezzini al Corriere di Siena - vorrei ringraziare la direzione provinciale senese del Pd che si è espressa per me all’unanimità, manifestando un sostegno forte e compatto dal territorio. Un ringraziamento va anche al direttivo regionale e al gruppo dirigente nazionale: ho avvertito con forza la vicinanza di molti dirigenti del partito”. Un sostegno sentito, non scontato, che va oltre la politica e si allarga anche a chi, negli anni, ha guardato al suo lavoro nell’assessorato alla sanità con attenzione e fiducia: “Mi ha fatto molto piacere ricevere attestazioni di stima e incoraggiamento anche da molte realtà esterne alla politica, come sindacati, associazioni di volontariato e tante persone con cui ho collaborato nel settore sanitario. Sono stati anni difficili, segnati dalla complessità dell’assessorato e dalle sfide che il sistema sanitario affronta da sempre. Considero questa candidatura non solo un riconoscimento personale, ma il frutto di un impegno collettivo portato avanti a vari livelli negli anni”.

Nonostante il prestigio dell’incarico e il consenso diffuso, la candidatura di Bezzini non è stata blindata da un posto nel cosiddetto listino regionale, ma passerà dal voto diretto dei cittadini. Un dettaglio che, nell’attuale clima politico, diventa sostanza: “Sarò tra la gente – ha detto ancora Bezzini - come ho sempre fatto. Per me non cambia molto rispetto ai mesi passati: non ho mai smesso di mantenere un rapporto costante sia con il mondo sanitario sia con il territorio. Affronterò questa campagna elettorale con uno spirito popolare, cercando il confronto diretto, puntando sui contenuti programmatici e sul dialogo con le persone”. Una scelta di metodo che resta fedele allo stile che Bezzini ha sempre rivendicato: ascolto, presenza, discussione aperta.

 

“La Pandemia un momento duro”

La sua ricandidatura è stata possibile grazie a una deroga al regolamento interno del partito, che ha generato dibattito e polemiche fino a due giorni fa. Per l’assessore uscente, però, il tema non è più centrale: “Credo che questa questione sia ormai superata. La direzione ha trovato un equilibrio tra rinnovamento, esperienza e competenza. Penso che il Pd toscano abbia preso la decisione giusta”. In un clima dove spesso la parola ‘rinnovamento’ viene brandita come una clava, la scelta di Bezzini è quella di non sottrarsi al giudizio degli elettori, accettando la sfida di un equilibrio tra nuove energie e il valore dell’esperienza.

Ma è impossibile parlare del suo mandato senza tornare ai giorni più duri dell’emergenza sanitaria. “Sicuramente – ha evidenziato ancora Bezzini - la Pandemia è stata una prova eccezionale, un momento difficilissimo della nostra storia. Siamo stati impegnati su tutti i fronti in una battaglia senza precedenti. In questi anni ho imparato molto e rafforzato alcune convinzioni: tra queste, la certezza che uno degli impegni che porterò avanti sarà quello di difendere sempre il sistema sanitario universalistico. La Toscana dovrà continuare a battersi per tutelare la propria sanità pubblica e mettere in campo politiche in grado di rispondere concretamente ai bisogni di salute delle persone”. Parole che pesano e che segnano il programma di chi, dopo la prova più dura dal dopoguerra ad oggi, si presenta ancora per guidare la rotta e tornare in giunta con Giani.

 

I candidati, Berni si rimbocca le maniche

Nel collegio di Siena, il Pd ha scelto di puntare su una squadra che unisce continuità, radicamento e apertura al territorio. Insieme a Bezzini, infatti, si ricandidano anche le consigliere uscenti Anna Paris ed Elena Rosignoli. Accanto a loro, entrano in campo Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia, l’ex primo cittadino di Castellina in Chianti Marcello Bonechi e Tiziana Fregoli, già assessore a Castelnuovo Berardenga. Una compagine che si presenta come sintesi di esperienze amministrative diverse ma accomunate dalla volontà di portare al Palazzo del Pegaso le istanze specifiche di una provincia, quella senese, che negli anni ha saputo interpretare i cambiamenti senza perdere di vista i propri bisogni.

La candidatura di Gabriele Berni, in particolare, rappresenta una delle novità più apprezzate anche dalla base dem. Il suo slogan “Rimbocchiamoci le maniche” parla chiaro e ben sintetizza il suo approccio: “Negli anni da sindaco di Monteroni d’Arbia – ha detto Berni - ho imparato che ascoltare, dialogare e costruire insieme porta lontano. Oggi, per il nostro territorio, metto questa esperienza a disposizione di un impegno più grande: la Toscana. Rimbocchiamoci le maniche, insieme”. Parole semplici, ma che richiamano l’urgenza di una politica concreta, fatta di partecipazione e spirito di servizio.

 

Una lunga battaglia

Il contesto generale in cui si muove la partita regionale, però, è segnato anche da tensioni interne e da esclusioni eccellenti che hanno alimentato malumori nei vari territori. Siena, tuttavia, si presenta con una squadra che tenta di evitare fratture, valorizzando il contributo delle realtà amministrative e delle rappresentanze già attive nell’ultima legislatura. Bezzini stesso, pur consapevole delle difficoltà, ribadisce la necessità di non disperdere il patrimonio di competenze e reti costruite negli anni. In queste settimane che precedono il voto, la sfida per l’ex assessore e per la squadra dem senese sarà quella di mantenere la mobilitazione alta e di convincere anche i più scettici che il percorso costruito negli ultimi anni merita continuità e fiducia. Anche se la scelta del campo largo e soprattutto l’alleanza con i 5 Stelle sta lasciando strascichi pesanti e forti malumori. Non c’è dubbio che alle prossime regionali il Pd e tutto il centrosinistra si giocano molto: la posta in palio non è solo un assessorato e qualche seggio, ma la direzione che prenderà la Toscana nei prossimi cinque anni. Il centrodestra con Alessandro Tomasi è determinato e ogni giorno lotta col coltello fra i denti come gli arditi nella conquista del Col Moschin.

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