Politica
Il vicesindaco Michele Capitani
Il Comune di Siena dice no all'eolico nelle Crete Senesi. "La posizione politica dell'amministrazione comunale è chiara e ferma: siamo in prima linea e fermamente contrari alla realizzazione di questo impianto eolico nelle Crete Senesi. Servono fatti e non proclami. Con senso di responsabilità istituzionale, ci impegneremo in ogni sede competente affinché questo progetto venga valutato con il massimo rigore e, se riconosciuto incompatibile come noi crediamo, venga respinto."
La netta presa di posizione è del vicesindaco del Comune di Siena, Michele Capitani, nel rispondere all'interrogazione presentata dai consiglieri Alessandro Masi, Anna Ferretti, Giulia Mazzarelli, Luca Micheli e Gabriella Piccinni del gruppo Partito Democratico sulla salvaguardia delle visuali della città sul paesaggio delle Crete Senesi e sul progetto eolico nel comune di Asciano.
"L'amministrazione comunale – ha spiegato Capitani – si è mossa con tempestività e determinazione. Servono fatti e non proclami: il Comune di Siena ha già depositato una propria osservazione formale sul portale ministeriale dedicato alla Valutazione di impatto ambientale (VIA) e inviato un dettagliato contributo tecnico alla Regione Toscana tramite PEC. Questi atti sono stati presentati entro la scadenza del 29 ottobre, dimostrando che prima ancora di qualsiasi dichiarazione pubblica abbiamo ritenuto doveroso agire in modo concreto e documentato. Noi così abbiamo fatto, producendo osservazioni puntuali e circostanziate nelle sedi competenti. Il nostro giudizio amministrativo e politico su un progetto che prevede l'installazione di dieci pale eoliche di altezza di circa duecento metri, con una stazione di scambio energetico, su un'area di oltre mezzo ettaro, non può che essere fortemente negativo."
“È opportuno – ha proseguito il vicesindaco – chiarire il quadro delle competenze e delle procedure in gioco, così da comprendere il ruolo che il Comune di Siena può concretamente svolgere. La competenza per condurre la VIA di un impianto di queste dimensioni è attribuita al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). L’eventuale autorizzazione alla realizzazione dell’opera, invece, spetta alla Regione Toscana. In altre parole, i procedimenti autorizzativi sono distinti e successivi: prima si svolge la VIA nazionale, e soltanto se questa si conclude positivamente il progetto potrà passare alla fase successiva di valutazione per il rilascio dell’autorizzazione regionale. Allo stato attuale, siamo esclusivamente nella fase di VIA. In conformità alla normativa, il Ministero ha avviato, e non poteva fare diversamente, la procedura (con avviso pubblicato il 29 settembre 2025) e ha trasmesso la documentazione del progetto alla Regione Toscana. Il Comune di Siena, al pari degli altri soggetti interessati e dei singoli cittadini e associazioni, ha potuto fornire il suo contributo tecnico in questa fase istruttoria, ma la decisione formale sulla VIA sarà assunta dagli organi competenti al termine del lungo e complesso iter normativo previsto. A normativa vigente, il MASE, pur consapevole della delicatezza del territorio in questione, ‘si trova costretto a procedere’ con l’analisi del progetto; dopodiché, se il giudizio ambientale sarà negativo, il procedimento si chiuderà con un diniego, mentre se fosse positivo la palla passerà alla Regione, che avrà l’ultima parola sull’autorizzazione.”
“Nel merito tecnico – ha evidenziato Capitani –, l’analisi condotta dai nostri uffici e in base alla quale ho presentato l’osservazione per conto dell’amministrazione di Siena ha fatto emergere numerose incongruenze nel progetto presentato, che abbiamo puntualmente evidenziato nelle osservazioni inviate. Riassumo alcuni dei punti più significativi. Il parco eolico verrebbe realizzato in un’area chiaramente collinare, contrariamente a quanto affermato dal proponente: questa incoerenza solleva dubbi sull’accuratezza e l’attendibilità della documentazione progettuale. Lo studio di impatto ambientale considera la potenziale percezione visiva del parco eolico entro un raggio di dieci chilometri dai siti delle turbine, ma la cartografia prodotta dallo stesso proponente mostra che il limite di visibilità delle pale si spingerebbe fino alla periferia di Siena, raggiungendo il fondovalle ai margini delle mura cittadine. Nonostante ciò, non è stata adeguatamente valutata la visibilità dal centro storico di Siena, che pure si trova in posizione elevata; tale verifica non risulta essere stata svolta, lasciando un grave punto interrogativo sull’impatto paesaggistico diretto su Siena. Ancora più grave è la carenza riscontrata nelle foto-inserzioni panoramiche presentate a corredo del progetto: nessuna simulazione visiva è stata fornita dalle prospettive dei principali punti panoramici pubblici interessati, in particolare lungo la strada Lauretana (itinerario celebre per le vedute sulle Crete Senesi) e dallo stesso centro storico di Siena. Si tratta di lacune gravissime e sorprendenti, dal momento che il parco eolico verrebbe a interporsi proprio fra la città di Siena e la linea dell’orizzonte delle Crete, alterando dunque coni visuali di eccezionale valore storico-paesaggistico. La mancanza di queste verifiche visive pregiudica la completezza dello studio di impatto presentato e configura una sottovalutazione inaccettabile delle conseguenze paesaggistiche. È un’omissione gravissima sul piano della tutela del nostro patrimonio culturale: non considerare le vedute da un centro storico iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco evidenzia una preoccupante leggerezza da parte del proponente.”
“Riteniamo – ha incalzato ancora il vicesindaco – che i rilievi mossi non siano argomentazioni pretestuose, bensì oggettivi e frutto di analisi dettagliate e specifiche. Le criticità tecniche sopra esposte si collegano a una considerazione più ampia: il progetto in oggetto rappresenta una grave minaccia paesaggistica e culturale per Siena e il suo territorio. Le Crete Senesi non sono un luogo qualunque: costituiscono un paesaggio unico al mondo, celebrato per la sua bellezza e la sua integrità. Questo paesaggio non è solo uno scenario da cartolina, ma è parte integrante dell’identità culturale della nostra comunità. Il centro storico di Siena, lo ribadisco, è tutelato dall’Unesco non solo per il suo valore architettonico intrinseco, ma anche per il legame armonico con la campagna circostante e per il millenario equilibrio tra città e territorio rurale. Alterare questi panorami con la comparsa di dieci torri eoliche gigantesche equivarrebbe a distruggere il secolare equilibrio visivo, introducendo elementi estranei addirittura predominanti rispetto allo skyline attuale. Le conseguenze negative non sarebbero soltanto estetiche, paesaggistiche ed ambientali. Se questi panorami venissero compromessi, è ragionevole ipotizzare anche ricadute economiche negative sia sul turismo qualificato e alto spendente che sui molteplici eventi che si svolgono in quelle zone durante l’anno, con riflessi negativi anche sulla città di Siena.”
“La posizione politica dell’amministrazione comunale di Siena – ha concluso il vicesindaco Capitani – è chiara e ferma: siamo in prima linea e fermamente contrari alla realizzazione di questo impianto eolico nelle Crete Senesi. Pur essendo convintamente favorevoli alle energie rinnovabili, siamo altrettanto convinti che tali obiettivi debbano essere perseguiti senza compromettere i nostri beni paesaggistici e identitari più significativi. La tutela del paesaggio, sancita anche dall’articolo 9 della Costituzione, e la salvaguardia dell’identità culturale del territorio senese rappresentano per noi dei punti non rinunciabili. È fuor di dubbio che la mole di fondi europei messi a disposizione all’interno del quadro di politiche di sostegno comunitario alle energie rinnovabili, figlie anche degli eccessi delle follie ideologiche del ‘green deal’ della sinistra, spingano spesso la presentazione di decine e centinaia di progetti in ogni parte del nostro bel Paese ma è evidente che ci sono dei limiti che non possono essere oltrepassati. Con senso di responsabilità istituzionale, ci impegneremo in ogni sede competente affinché questo progetto venga valutato con il massimo rigore e, se riconosciuto incompatibile come noi crediamo, venga respinto. Continueremo a collaborare con il Ministero, con la Regione e con tutti gli enti interessati fornendo contributi tecnici e argomentazioni solide a supporto della nostra contrarietà a un intervento giudicato incompatibile con la tutela delle Crete Senesi e del patrimonio visuale di Siena. Ringrazio i consiglieri proponenti e ribadisco pubblicamente l’impegno della Giunta a difendere il nostro paesaggio. Su questo tema, l’amministrazione comunale farà valere fino in fondo le proprie ragioni, nel rispetto della normativa e con la doverosa determinazione a tutela dell’interesse pubblico del nostro territorio”.
Il consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico, che ha illustrato l’interrogazione, ha replicato: “Ringrazio il vicesindaco dell’esaustiva risposta, che mi lascia soddisfatto perché credo che con questa osservazione il Comune, come ente e come esponente della nostra comunità e del patrimonio di cui abbiamo la responsabilità, abbia dato un contributo significativo in questa vicenda sul progetto eolico delle Crete e, in generale, un ‘avviso ai naviganti’ che anche per la nostra città la tutela paesaggistica è una priorità, rispetto alla quale l’ambiente e la sua sostenibilità devono armonizzarsi, anche nello spirito del nuovo testo dell’articolo 9 della Costituzione. Il tema delle energie rinnovabili non è di sinistra o di destra, ma un obbiettivo di sostenibilità che deve essere però compatibile prima di tutto con la qualità paesaggistica e culturale del territorio dove si inseriscono le loro infrastrutture (pale eoliche, pannelli fotovoltaici, etc.). Purtroppo la questione delle rinnovabili e della loro localizzazione si sviluppa all’interno di una regolamentazione che evolve a stati di avanzamento: dalla direttiva europea RED, al decreto attuativo 2021, fino al Testo Unico 190/2024. Questo rischia di lasciare spazi liberi agli interventi non coerenti con lo specifico contesto paesaggistico e culturale. Si pensi ad esempio al PAS, la procedura abilitativa semplificata per gli impianti di rinnovabili e pannelli, introdotta proprio dal Testo Unico del governo Meloni e che si basa sul semplice silenzio-assenso; un dato molto preoccupante, da considerare anche da parte del nostro Comune, che è custode di un patrimonio che ha un senso solo se contestualizzato e armonizzato con tutta l’area senese e con l’intero territorio della provincia di Siena. In questo modo i comuni si trovano, vulnerabili, ad affrontare le istanze di realizzazione di impianti per energie rinnovabili; un rischio per il territorio e il paesaggio, che oggi è aumentato anche dall’approvazione di un decreto delega per la revisione del codice dei beni culturali. Ecco che, per valutare questo tipo di progetti, conta anche la solidarietà istituzionale fra territori: nel caso delle Crete si è concretizzata con le osservazioni alla VIA anche da parte del nostro Comune, che non sono solo una determinazione di un ente, ma anche un atto concreto di solidarietà e di lealtà fra comunità. Un qualcosa che al momento, ad esempio, non è avvenuto sull’argomento aeroporto di Ampugnano nei confronti del Comune di Sovicille. È solo con la concertazione fra territori che potranno essere governati questi delicati progetti e salvaguardato il nostro straordinario contesto paesaggistico. Ci aspettano sfide molto importanti; credo che gli studi del Piano strutturale ci forniranno un quadro aggiornato di strumenti e motivazioni per salvaguardare le nostre invarianti strutturali e il paesaggio complessivo di Siena. Accanto a questo, anche una collaborazione interistituzionale credo che sarà molto importante, per fare squadra e cercare di governare il più possibile questi processi, in attesa che la normativa nazionale, invece che a stati di avanzamento, raggiunga una definizione più coraggiosa, che tenga conto prima di tutto della ricchezza e delle peculiarità del territorio nazionale e della loro tutela".
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