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Smart working, dal primo aprile regole cambiate anche a Siena. Spiganti (Cgil): "Serve ancora"

Daniela Spiganti - Cgil Siena Daniela Spiganti - Cgil Siena

Smart working, dal primo aprile lo scenario si è modificato. Vengono quindi abbandonate quelle norme che erano state pensate e che sono state messe in pratica nel periodo emergenziale della pandemia da Covid. Si parla ora di conclusione dello "smart working semplificato" e di ritorno alle vecchie regole. Si torna dunque al regime ordinario regolato dalla legge 81/2017. Vengono quindi meno gran parte delle semplificazioni che erano ancora previste, fino al 31 marzo 2024, per genitori con figli under 14 e per i lavoratori fragili. Questo scenario riguarda anche tanti lavoratori della provincia di Siena. Ora il quadro è più "fluido". Ogni azienda potrà infatti decidere se effettuare una regolamentazione interna sul tema dello smart working. Molte in realtà lo hanno già fatto negli scorsi anni dando vita a regolamenti interni che sono stati inseriti nel periodo emergenziale e dunque già attuati. Regolamenti che a volte sono stati pensati e messi in atto con l'approvazione e con un accordo con i sindacati e che altre volte sono stati votati dai lavoratori.
Tornando adesso alle "vecchie" regole se l'azienda non deciderà di ricorrere al lavoro agile il lavoratore, anche qualora rientrasse tra le categorie prioritarie, non potrà pretendere di lavorare in modalità agile. Lo scorso anno i lavoratori che in Italia hanno beneficiato dello smart working sono stati 3 milioni e 585 mila, un numero in crescita rispetto ai 3 milioni e 570 mila dell'anno precedente. Rispetto al 2019, quindi al periodo pre-Covid, c'è stato nel Belpaese un incremento dei lavoratori che hanno beneficiato dello smart working del 541%.
Ora i sindacati chiedono comunque di andare a normare vari aspetti legati e relativi allo smart working. Perché, come scritto, ogni azienda potrebbe invece organizzarsi secondo le proprie volontà. Afferma Daniela Spiganti, segretaria confederale della Cgil di Siena: "Credo che lo smart working sia stata un'opportunità che non è stata colta a sufficienza - dichiara. - Lo smart working è nato come uno strumento emergenziale, voglio comunque evidenziare che la misura ha dato ottimi risultati e ha anche migliorato la produttività. Credo che tale strumento dovrebbe essere ancora utilizzato, probabilmente le norme in vigore fino a marzo potevano venire interrotte in maniera graduale".
Varie aziende ne hanno fatto ricorso nel territorio senese: "Lo smart working viene utilizzato in Gsk - dice Daniela Spiganti, - dove è stato introdotto con un regolamento aziendale che è stato sottoposto ed è stato votato favorevolmente dai lavoratori. È stato ed è molto utilizzato in Banca Mps, un gruppo nel quale per citare un numero dico che ci sono 600 lavoratori fragili che ne hanno beneficiato. In Banca Mps lo smart working è stato utilizzato dopo l'approvazione di un contratto nazionale che è stato realizzato insieme ai sindacati. Nel territorio senese lo smart working è stato utilizzato anche in Trigano Servizi, in Diesse Diagnostica Senese e anche in Kering Gucci per quel che riguarda gli amministrativi".
Da capire, dunque, cosa avverrà in futuro. "Il tema va affrontato - dichiara la segretaria confederale della Cgil di Siena - per comprendere come andrà a evolversi la situazione. Le esigenze infatti non si sono certo esaurite il primo aprile. I lavoratori fragili ovviamente ci sono ancora. Varie situazioni vanno prese in considerazione e la normativa al momento non prevede nulla al riguardo. Credo sia necessario parlare di tutto ciò per andare a programmare e a progettare questi aspetti nel mondo del lavoro del domani. Oltre alla situazione dei fragili penso poi alle donne, e alle madri lavoratrici, ma penso anche ai padri lavoratori. Lo smart working è stata una misura utilissima in tema di conciliazione vita-lavoro. Credo che si potrebbe e che si dovrebbe entrare nel merito di molte questioni, gli accordi che sono stati fatti e le norme che sono state in vigore nel periodo emergenziale potrebbero essere rivisti e anche migliorati. Penso che sia arrivato il momento di intavolare una discussione su queste tematiche".

Gennaro Groppa è nato a Siena il 9 gennaio 1982. Laureato nel 2006 all'Università degli studi di Siena, nel corso di Scienze della comunicazione della facoltà di Lettere. Nella formazione universit...