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Il caso

Delitto di Garlasco, la difesa di Stasi pronta a chiedere la revisione del processo e punta all'assoluzione piena. L'avvocato Bocellari a La Stampa: "Abbiamo già elementi sufficienti"

La difesa vuole che la Corte d’Appello di Brescia "riconosca che Stasi non ha nulla a che vedere con questo delitto"

Caterina Iannaci

28 Settembre 2025, 13:38

Chiara Poggi, la difesa di Alberto Stasi non ha dubbi: l'impronta 33 è la firma dell'assassino. Tutti gli scenari

Alberto Stasi in auto con l'avvocato Giada Bocellari

La difesa di Alberto Stasi si prepara a chiedere la revisione del processo per la morte di Chiara Poggi, convinta di poter ottenere l’assoluzione piena. Lo conferma l’avvocato Giada Bocellari in un’intervista a La Stampa, a firma di Giuseppe Legato: "Abbiamo già elementi sufficienti per avanzare l’istanza di revisione — spiega — ma puntiamo alla formula assolutoria. Non vogliamo un semplice annullamento o un'accusa ridotta, ma che la Corte d’Appello di Brescia riconosca che Stasi non ha nulla a che vedere con questo delitto".

Alberto Stasi

La strategia difensiva attende oltre alla chiusura delle indagini su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara e ora indagato. Bocellari sottolinea come l’attesa di queste nuove acquisizioni possa fornire "un quadro più completo per dimostrare l’innocenza di Stasi". "Se lui non c’entra, Chiara rimane una vittima senza giustizia, una verità ancora tutta da scrivere", aggiunge l’avvocato.

L'avvocato Chiara Bocellari

Sul fronte di un’altra importante inchiesta, quella che coinvolge l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, indagato per corruzione e sospettato di aver favorito Sempio, Bocellari definisce le accuse "sconcertanti". "Se venisse confermato il fatto che Venditti ha ricevuto denaro per scagionare Sempio, questo significherebbe che il mio cliente non ha mai avuto la possibilità di difendersi davvero". L’avvocato ricorda inoltre un episodio emerso in fase processuale: "Il procuratore si rifiutò di consegnarci le registrazioni telefoniche ora al centro delle indagini di Brescia. Ignorò due nostre istanze e nell’ultima motivazione spiegò soltanto che Stasi non era parte offesa".

Avvocato Antonio De Rensis 

“Alberto dorme in cella da dieci anni- ha detto a Mattino Cinque il collega della difesa di Stasi, l'avvocato Antonio De Rensis - qui ci sono in ballo cose molto, molto gravi che hanno probabilmente interferito sulla vita di più persone. Il nostro assistito, in questo momento, continua a rispettare la condanna che lo vede in carcere da dieci anni e lo farà con la dignità e il rispetto che ha sempre dimostrato”.

“Anche i negazionisti che parlano di asini che volano, di fuffa e di tante cose - ha aggiunto - spero che adesso comprendano che forse bisogna rispettare le istituzioni, tutte le istituzioni, perché come è stata rispettata la procura di Vigevano che ha compiuto molti errori e qualche orrore, a maggior ragione bisogna rispettare l’indagine di Pavia e ora quella importantissima della procura di Brescia”.

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