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L'inchiesta

Delitto di Garlasco, l'avvocato Lovati a La Stampa insiste sulla pista della "massoneria bianca": "Chiara Poggi uccisa da un’organizzazione criminale, gente che ci mette due secondi a spararti in bocca"

L'avvocato scagiona tutti e suggerisce di guardare altrove: "Stasi, Sempio, le gemelle Cappa non c’entrano niente con il delitto. Sono tutti personaggi in cerca d’autore"

Caterina Iannaci

01 Ottobre 2025, 13:15

Massimo Lovati

Avvocato Massimo Lovati

Il delitto di Chiara Poggi continua a rappresentare per investigatori e addetti ai lavori un rebus bello e buono, che secondo l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, potrebbe restare senza colpevoli, anche se per la giustizia italiana ad aver ucciso la giovane è stato Alberto Stasi. In una recente intervista a La Stampa, Lovati afferma con decisione: “Non si arriverà mai alla verità. Ma una cosa è lampante: Stasi, Sempio, le gemelle Cappa non c’entrano niente con il delitto. Sono tutti personaggi in cerca d’autore”.

Andrea Sempio e Alberto Stasi

Secondo l’avvocato, la tragica morte di Chiara Poggi sarebbe da ricondurre a “un’organizzazione criminale, gente che ci mette due secondi a spararti in bocca”, un giro legato a “pedofilia degli enti ecclesiastici e traffico di organi umani. Io la chiamo massoneria bianca”.

Chiara Poggi 

Lovati parla anche delle accuse piovute sull’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, indagato per corruzione in atti giudiziari nella vicenda legata alle presunte tangenti per archiviare l’indagine su Andrea Sempio. “C’è una capziosità evidente, da parte dei signori della procura di Brescia. Parlano di 20 o 30mila euro, ma non è quello che c’è scritto (sul biglietto conservato dal padre di Andrea Sempio, ndr). C’è scritto 20 o 30 euro: è la cifra che serve per ottenere copia dell’atto di archiviazione. È un preventivo di spesa. Ma se uno forza la verità, come loro cercano di fare, allora tutto è possibile. Che poi, oltretutto, sarebbe una somma ridicola di fronte all’accusa di corruzione in atti giudiziari. E parliamo di Mario Venditti, un magistrato integerrimo. Uno dei migliori che abbia conosciuto nella mia carriera”.

La scena del crimine nella villetta di Via Pascoli

Sulla posizione di Andrea Sempio, Lovati è categorico: “È completamente estraneo ai fatti ed è stato tirato dentro sulla base del semplice scontrino di un parcheggio, a cui la difesa di Alberto Stasi si è attaccata. Tutto questo castello nasce da lì”. L’avvocato è convinto che la procura chiederà il rinvio a giudizio per Sempio, poiché “dopo tutto questo trambusto sarebbe una figura ben grama chiedere l’archiviazione”. Tuttavia, prevede che “faranno una bella richiesta di rinvio a giudizio, scritta bene, dove forniranno il destro alla difesa di Stasi per chiedere la revisione del processo. Ma con l’altra mano, la sinistra, forniranno al gup l’occasione per prosciogliere Sempio. E quindi, infine, potranno lavarsene le mani”.

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