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L'indagine

Delitto di Garlasco, la Procura di Pavia risponde a Lovati: "False affermazioni in tv, inchiesta nata nel 2023 da Stasi"

Continuano a fare discutere le affermazioni del legale di Sempio

Caterina Iannaci

08 Ottobre 2025, 13:07

Procura di Pavia

Procura di Pavia

La Procura di Pavia smentisce categoricamente le affermazioni dell’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, emerse durante la trasmissione Falsissimo. In una nota ufficiale si legge infatti che "quanto affermato dall'avvocato Massimo Lovati [...] risulta oggettivamente destituito di ogni fondamento".

Andrea Sempio

Il passaggio contestato riguarda il riferimento di Lovati a presunte intenzioni di archiviazione da parte del procuratore Fabio Napoleone e a un coinvolgimento del sostituto Stefano Civardi, definito da Lovati come "quel maledetto Civardi" appartenente all’Opus Dei. La Procura chiarisce invece che la coassegnazione del procedimento penale a Civardi, entrato nell’Ufficio nel febbraio 2024, è avvenuta in un momento successivo rispetto a quanto sostenuto dall’avvocato.

Nel dettaglio, il comunicato spiega come "il procedimento penale relativo alla vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi ha avuto impulso con il deposito da parte della difesa della persona condannata, Alberto Stasi, di una relazione in materia di genetica forense a firma del consulente Ugo Ricci, specialista in Genetica Medica presso l’Università di Careggi - Firenze, accompagnata dal parere del professor Lutz Roever, nel 2023, anno in cui Stefano Civardi prestava servizio presso la Procura della Repubblica di Milano".

L'avvocato Massimo Lovati

Prosegue la nota: "Nel 2023 questa Procura della Repubblica di Pavia ha incaricato il Dipartimento di Genetica Forense dell’Università di Pavia (in persona dei Consulenti Tecnici Carlo Previdere' e Pierangela Grignani) di svolgere accertamenti tecnici ripetibili". Infine, "in data 14 febbraio 2024 è stata depositata richiesta di riapertura indagini a firma del Procuratore Fabio Napoleone e dei Sostituti assegnatari Andrea Zanoncelli e Valentina De Stefano". L’ingresso di Civardi nel procedimento è quindi avvenuto solo in seguito, precisa la Procura.

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