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Il caso

Morte David Rossi, un mistero lungo 12 anni: ombre, sospetti e dubbi. La commissione d'inchiesta continua a indagare: spunta il giallo della valigetta, cosa emerge

L'ultima pista è legata a un presunto collegamento con la ‘ndrangheta

Caterina Iannaci

17 Ottobre 2025, 21:00

David Rossi, vicolo Monte Pio

Vicolo Monte Pio, dove è stato trovato il corpo di Rossi

La morte di David Rossi, capo della comunicazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, avvenuta il 6 marzo 2013: colpi di scena, ombre, nuove piste. Caduto dalla finestra del suo ufficio in via Banchi di Sopra a Siena, il suo decesso fu inizialmente archiviato come suicidio, ma nel corso degli anni questa versione è stata messa in discussione da numerosi elementi emersi attraverso indagini, riaperture processuali e approfondimenti parlamentari. Ma la verità ancora non è stata stabilita.

David Rossi

Le principali tappe della vicenda

Il fatto originario risale al marzo 2013, quando David Rossi viene trovato morto sul selciato sotto la sua finestra. La prima indagine della procura di Siena attribuì il decesso a un gesto volontario. Tuttavia, già negli anni successivi si sollevarono dubbi importanti, in particolare a causa di incongruenze nella scena del crimine, mancata acquisizione di alcune prove e testimonianze contrastanti. Nel 2015 vennero ascoltati nuovi testimoni e furono acquisite ulteriori prove, avviando così una nuova fase processuale.

Il luogo della caduta di Rossi, ripreso dalle telecamere di sicurezza

Il caso tornò sotto i riflettori per le evidenze di una possibile aggressione: graffi e segni di colluttazione su Rossi, l’assenza dell’orologio personale al momento della caduta, e l’impossibilità di spiegare alcuni movimenti documentati dalle registrazioni video. Questi elementi portarono a ipotizzare una morte non suicida, ma provocata da terzi, con possibili collegamenti a episodi di corruzione e mala gestione in MPS.

La commissione parlamentare di inchiesta

Nel dicembre 2024 è stata costituita una commissione parlamentare d’inchiesta bis dedicata al caso David Rossi, con l’obiettivo di fare chiarezza definitiva sui fatti e sulle eventuali responsabilità. La commissione ha lavorato acquisendo documenti, audendo testimoni, consulenti tecnici e rappresentanti delle istituzioni coinvolte.

Gli ultimi sviluppi sono stati al centro di un acceso dibattito pubblico nel 2025, in particolare dopo la presentazione di una perizia tecnica di parte che rivaluta diversi aspetti della dinamica della morte, confermando segnali di possibile aggressione. La recente inchiesta giornalistica di Farwest ha inoltre messo in luce collegamenti inquietanti tra l’ambiente bancario senese e infiltrazioni criminali, potenzialmente legate allo scenario intorno alla morte di Rossi.

La commissione Rossi all'uscita da Rocca Salimbeni durante l'ultimo sopralluogo

Il lavoro della commissione continua con attente analisi di nuovi reperti, tra cui un orologio ritrovato che potrebbe smentire le versioni ufficiali e una riedizione delle registrazioni video che mostrerebbero movimenti inusuali nei momenti cruciali della tragedia.

Il giallo della valigetta e la nuova pista della 'ndrangheta

Il particolare è riemerso nei giorni scorsi nel corso dell'audizione di Nicola Sodano, già presidente di Palazzo Te di Mantova, dove l'ex manager di Mps ricoprì la carica di vicepresidente - su cui ora l'organismo parlamentare vuole vederci chiaro. "Mi ha colpito che (David Rossi ndr) aveva sempre con sé una valigetta squadrata, una sorta di 24 ore. Una volta scherzando gli dissi: 'Ma non è che è la valigetta come quella del presidente Usa per la bomba atomica?'. E lui, ridendo, mi rispose di no, ma che c'erano cose importanti", ha riferito Sodano. "La particolarità è che la valigetta era chiusa - ha sostenuto - e magari qualche volta, quando c'erano cartelline di cartone con documenti sul bilancio o le attività di Palazzo Te, non erano nella valigetta". Oltre a partecipare a quelle riunioni a Mantova, "so che qualche volta è andato a Brescia e a Viadana", ha proseguito poi Sodano riportando quanto riferitogli, in alcune occasioni, dallo stesso ex manager.

"Sicuramente faremo audizioni per approfondire dov'è finita quella valigetta e cosa ci facesse", ha sottolineato all'Adnkronos il presidente della Commissione Vinci spiegando che l'unico precedente riferimento che venne fatto a una valigetta risale a un'intervista a Le Iene (2017). "In precedenza altri testimoni da Mantova ci hanno detto che Rossi non passava mai nelle filiali: dove andava con quella valigetta se non in un'altra banca?", si chiede Vinci ricordando che peraltro a Palazzo Te l'ex manager "non aveva un ufficio dove poteva portare documentazione riservata. Questo accende i riflettori su quella valigetta, su cosa contenesse di importante e dove sia finita".

David Rossi in Piazza del Campo a Siena

"Per anni - continua Vinci - David Rossi è stato considerato soltanto l'uomo della comunicazione di Mps, ma Rossi era anche l'uomo delle sponsorizzazioni". E proprio su questo filone la Commissione ha acceso un faro: "È difficile - sostiene Vinci - che il movente, sia nel caso di un eventuale suicidio sia in quello di omicidio, fosse legato alla sua attività di comunicazione. Ci deve essere qualcosa di molto più forte". Intanto martedì i lavori continueranno con un'altra audizione che si terrà tuttavia in modalità segreta: "Audiremo una persona, mai sentita prima, che ci ha chiesto di essere ascoltata in forma totalmente anonima", conclude Vinci.

Secondo diverse testimonianze, riporta Il Tempo, Rossi frequentava periodicamente la zona di Viadana per ragioni professionali e forse non solo. All’epoca, infatti, ricopriva anche il ruolo di vicepresidente della Fondazione Palazzo Te di Mantova. Chi ha lavorato nella Fondazione sostiene che Rossi e il Monte dei Paschi di Siena potessero avere interessi economici occulti nell’area. Lo stesso Graziano Mangoni, ex presidente della Fondazione, ha confermato a Farwest di avere questo sospetto.

L'ufficio di Rossi in Rocca Salimbeni

E poi c’è una intercettazione destinata a far discutere, prosegue Il Tempo: durante un’indagine (Rinascita Scott), gli inquirenti registrarono una conversazione dell’ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli: "Se riaprono le indagini sulla morte di David Rossi succederà un casino grosso. Se si sa chi l’ha ammazzato. Non si è suicidato, Rossi non si è suicidato". Le telecamere di Farwest hanno chiesto conto di queste parole proprio a Pittelli, che è stato chiamato a chiarire il senso di quelle dichiarazioni.

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