L'inchiesta
Matteo Fabbri, consulente ed ex genetista di Alberto Stasi
La ricerca di verità sull'omicidio di Chiara Poggi, seguita dalla procura di Pavia, poggia su un elemento chiave: il DNA rinvenuto sotto le unghie della giovane. Come riporta Il Giornale, secondo i consulenti di Alberto Stasi e gli stessi magistrati, questa traccia genetica potrebbe appartenere ad Andrea Sempio, figura indagata nel caso. L’incidente probatorio, cuore del processo, è atteso in conclusione per il 18 dicembre, giorno in cui la perita Denise Albani comunicherà le sue conclusioni.
Il perito Denise Albani
La difesa di Sempio ha modificato la propria posizione rispetto al passato, sostenendo che, anche qualora quel DNA fosse riconducibile al loro assistito, ciò potrebbe non essere significativo. Potrebbe infatti derivare da una contaminazione accidentale. “Il quantitativo di DNA non sarebbe sufficiente per giustificare una traccia lasciata in un contesto difensivo”, afferma il pool difensivo, che ora comprende anche la genetista Marina Baldi. Secondo questa linea, la presenza del DNA di Sempio sarebbe frutto di un contatto con oggetti precedentemente toccati dall’indagato.
Questa ricostruzione non convince gli esperti e la difesa di Alberto Stasi. L’avvocato Antonio De Rensis ha spiegato: “Qualche giorno fa, parlando con Alberto, abbiamo, ovviamente, parlato delle ore e dei giorni precedenti. I ragazzi si sono toccati le mani, si sono tenuti le mani, hanno mangiato la pizza, sono stati in automobile insieme, Chiara è andata a casa d’Alberto, Alberto a casa di Chiara. Non mi permetto di commentare ciò che ha detto la dottoressa Baldi, però, certo, c’è un’anomalia".

L'avvocato Antonio De Rensis
Notevole è l’assenza di materiale genetico di persone vicine alla vittima: “Non c’è nulla del papà, non c’è nulla della mamma, non c’è nulla del fratello e non c’è nulla del fidanzato. C’è soltanto il DNA di uno sconosciuto. Possiamo dire che è un’anomalia questa con tutto il garantismo del mondo? Sfido chiunque a dire che non è un’anomalia,” ha aggiunto l’avvocato.
Matteo Fabbri, consulente ed ex genetista di Alberto Stasi, intervenuto a Ignoto X, ha precisato: “Quel DNA, all’epoca, portava a — per fare una battuta, usando il titolo della sua trasmissione — un ignoto. Vi erano quindi caratteristiche genetiche confermate e riproducibili che conducevano a una persona sconosciuta, diversa rispetto al profilo e alle caratteristiche genetiche di Alberto Stasi".

Il genetista Matteo Fabbri
Nel corso della puntata odierna di Mattino Cinque, l’avvocato De Rensis ha commentato il recente colpo di scena nel caso Garlasco, con l’iscrizione di Giuseppe Sempio (padre di Andrea) tra gli indagati per corruzione: “All’inizio di settembre io parlai di ‘autunno caldo’” e ha puntualizzato convinto, “Credo che l’autunno sia appena iniziato…”
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