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Sanità, 161 aggressioni a medici e infermieri in un anno nella provincia di Siena

convegno al rettorato

Centosessantuno aggressioni in un anno ai danni di operatori sanitari nel territorio della provincia di Siena. Il numero fa impressione, è in crescita rispetto al 2022 e denota una situazione grave e pericolosa. E uno scenario degenerato rispetto al passato. Il tema è stato al centro di un convegno che è stato effettuato nell'aula magna del rettorato dell'Università degli studi di Siena e che ha visto tra gli oratori i vari protagonisti e dirigenti del settore: dal direttore generale dell'Aou senese Antonio Barretta al suo omologo all'Asl Toscana sud est Antonio D'Urso, dal rettore dell'Università degli studi di Siena Roberto Di Pietra all'assessore regionale con delega alla sanità Simone Bezzini fino all'assessore comunale alla sanità Giuseppe Giordano. Presenti all'iniziativa anche il questore di Siena Pietro Milone e Vittoria Doretti, responsabile della rete regionale del Codice rosa. D'altronde il 12 marzo è la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari; e quindi tale argomento è stato affrontato profondamente nel convegno.
Ecco i numeri: nel 2023 si sono registrate 84 aggressioni ai danni di operatori sanitari dell'Asl nel territorio della provincia di Siena mentre alle Scotte le aggressioni sono state 77 (2 fisiche e 75 verbali). Per capire quanto il fenomeno sia cresciuto in dodici mesi basti citare il dato delle Scotte del 2022, quando le aggressioni erano state appena 11, tutte di tipo verbale e nessuna fisica. Il totale, in dodici mesi, è stato quindi pari nel 2023 a 161 aggressioni nel territorio della provincia di Siena. Un simile numero non può che portare ad alzare l'attenzione sul tema. Nel 70% dei casi sono state donne a essere oggetto di aggressioni, nel 30% dei casi esse hanno riguardato uomini.
In apertura di convegno il rettore Di Pietra ha utilizzato parole dure. Ha affermato: "Siamo diventati una società aggressiva ed esasperata, e c'è da chiedersi il perché. Dobbiamo pensare che esiste la garanzia della cura, ma che non esiste il diritto alla guarigione. Non è possibile pensare a comportamenti che portino ad aggressioni nei confronti dei soccorritori. E invece episodi di questo tipo avvengono sempre più spesso. Ciò non è accettabile, così come non è accettabile che degli specializzandi siano oggetto di aggressioni. Gli specializzandi sono ancora degli studenti in formazione, è inconcepibile che siano oggetto di violenza. Purtroppo fatti di questo tipo avvengono spesso nell'emergenza-urgenza e oggi è incredibile la crisi di vocazione che si sta riscontrando proprio in questo settore medico".
Le aggressioni ai medici e agli operatori sanitari sono in crescita. Per quanto riguarda gli operatori dell'Asl Toscana sud est si è verificato in un anno un incremento di aggressioni da 228 a 452 casi. Che nel 2023 sono state così suddivise per territori provinciali: 235 sono avvenute ad Arezzo, 133 a Grosseto, 84 a Siena. I reparti maggiormente interessati sono stati i pronto soccorso, la salute mentale, la centrale operativa del 118, la Medicina e chirurgia di accettazione e urgenza, il Serd e il Cup. "Serve una rivoluzione culturale per combattere questo spregevole fenomeno e per sviluppare un meccanismo di tutela più forte - ha commentato il dg dell'Asl Toscana sud est, Antonio D'Urso. - I nostri operatori non sono parte dell'azienda, sono l'azienda. Il senso del dovere e la professionalità che mettono nel loro lavoro devono essere protetti. Già di per sé la violenza, sia verbale che fisica, è inaccettabile, ma quando viene messa in atto in un contesto sanitario c'è un significato ancora più negativo, perché viene indirizzata a persone che sono addette all'assistenza del prossimo. Aggredendo l'operatore sanitario si aggredisce, indirettamente, anche tutti quelli che sono sotto le sue cure. Per questo come Asl Toscana sud est siamo, e lo saremo sempre di più, impegnati in prima fila per supportare e proteggere i nostri lavoratori".
"L'attenzione dell'Aou senese nei confronti del tema delle aggressioni ai professionisti - ha dichiarato Antonio Barretta, direttore generale dell'Aou senese - è alta e ci stiamo adoperando con impegno per la tutela della salute e del benessere psico-fisico di lavoratori e lavoratrici della nostra azienda. La giornata odierna, giunta alla sua terza edizione, costituisce l'occasione non solo per richiamare l'attenzione pubblica sul tema ma anche per confrontarci con altre aziende sanitarie sulle buone pratiche che laddove replicate possono consentire di innalzare il livello di sicurezza del contesto in cui operano i nostri professionisti".

Gennaro Groppa è nato a Siena il 9 gennaio 1982. Laureato nel 2006 all'Università degli studi di Siena, nel corso di Scienze della comunicazione della facoltà di Lettere. Nella formazione universit...