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Linea ferroviaria Grosseto-Siena tra le peggiori in Italia

treni siena grosseto

La linea ferroviaria Grosseto-Siena è una delle 12 peggiori del 2024 in Italia. A denunciarlo è Legambiente, che a Reggio Calabria ha presentato il nuovo report di Pendolaria. Secondo Legambiente Pendolaria "racconta in sintesi di un Paese caratterizzato da nodi irrisolti tra ritardi, convogli vecchi e lenti". Con un divario "sempre più forte tra Nord e Sud su qualità e quantità del trasporto su ferro". Quattro delle linee peggiori si trovano in effetti al Meridione: le ex circumvesuviane, la Catania- Caltagirone-Gela, la Jonica, la Barletta-Trani-Bari; al Nord ci sono la Milano-Mortara, la Genova-Acqui-Asti, la Verona-Rovigo, la Pinerolo-Torino con il suo proseguimento Pinerolo-Torre Pellice; al Centro la Roma-Lido, la Roma Nord, la new entry Ravenna-Bologna, e, appunto, la Grosseto-Siena.
Una linea che potrebbe essere fondamentale per i trasporti della Toscana meridionale e che invece appare del tutto inadeguata al collegamento di capoluoghi di provincia: le quattro corse giornaliere (ore 6.05, 7.00, 13.45 e 16.18 con partenza da Grosseto, 8.02, 13.32, 17.45 e 19.50 con partenza da Siena), impiegano da un'ora e 45 a un'ora e 52 minuti. Un tempo adatto a godersi il meraviglioso itinerario che tocca Montepescali, Sticciano, Roccastrada, Civitella Paganico, Monte Antico, Buonconvento, Monteroni d'Arbia e Ponte a Tressa, ma non a spostarsi per lavoro, per studio o per altre necessità.
"Riaperta nel dicembre scorso ? si legge nel report di Pendolaria - dopo più di un anno dalla frana che la interruppe, la Grosseto-Siena è lunga circa 100 chilometri, non elettrificata e tutta a binario unico che però rappresenta una straordinaria risorsa per il futuro di territori che oggi non hanno alternative per muoversi al trasporto su gomma, dotata di nove stazioni e una velocità media di 72 chilometri orari. Grazie alla riapertura della tratta fra Buonconvento e Montepescali è stato possibile ricongiungere l'intero tratto rinnovando il binario in gran parte della linea. Permangono però ancora rallentamenti e disagi per i viaggiatori".
Il problema è duplice: "La mancanza di interventi sulla linea che possano migliorare tempi di percorrenza e affidabilità e l'assenza di un orario cadenzato". "Il memorario ? scrive Legambiente - il sistema di orario cadenzato della regione Toscana, è praticamente fermo da 20 anni, cioè dalla sua introduzione nel 2004: ad eccezione dell'estensione nelle direttrici nord del 2009, nessuna linea a sud di Siena (cioè di quasi la metà della superficie regionale) ha un orario cadenzato". E il problema si propaga quindi "su linee secondarie come appunto la Siena-Grosseto, la Siena-Chiusi, la Arezzo-Sinalunga, la Arezzo-Stia, ma anche all'importante ferrovia tirrenica fra Pisa e Grosseto, parte della rete fondamentale di Rfi. Al contrario, la direttrice Grosseto-Siena -Firenze sarebbe un collegamento trasversale in Toscana utilissimo a ridurre la marginalizzazione delle aree interne e a connettere velocemente la Maremma al capoluogo". "A riguardo ? ricorda Legambiente - il progetto di potenziamento della Empoli-Siena, che include il raddoppio tra Empoli e Granaiolo di circa 10 km in affiancamento al binario attuale per un investimento di circa 148 milioni e in un secondo step l'elettrificazione dell'intera tratta, prevede la fine dei lavori tra dicembre 2027, per il raddoppio della linea, e marzo 2028, per la completa elettrificazione".