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Marras: "Affitti brevi, il codice identificativo combatterà chi non rispetta le regole"

Leonardo Marras - assessore Regione Toscana Leonardo Marras - assessore Regione Toscana

"Il codice identificativo è il minimo che si è riusciti a ottenere dal confronto con il governo. Sarà molto utile per riconoscere e per monitorare il fenomeno di chi affitta regolarmente rispetto a chi potrebbe continuare ad agire nell'ombra dequalificando l'offerta turistica di una destinazione". Sono dichiarazioni rilasciate al Corriere di Siena dall'assessore regionale al turismo Leonardo Marras. Che è assolutamente chiaro quando parla di "affitti regolari" e di lotta da effettuare nei confronti di "chi agisce nell'ombra". Ci sono novità importanti nel settore, tanto chiacchierato, degli affitti brevi. Da settembre nascerà infatti il codice identificativo unico, ciò avverrà a seguito dell'accordo tra Regioni e governo nazionale presieduto dal premier Giorgia Meloni. Il codice andrà associato a tutte le unità immobiliari che vengono dedicate e destinate alle locazioni brevi e turistiche. L'entrata in vigore del nuovo meccanismo avverrà non prima di settembre: il decreto vedrà la luce a maggio, poi seguiranno una fase di sperimentazione, la pubblicazione ufficiale e l'applicazione delle sanzioni a chi non rispetterà le nuove norme. Il Cin nazionale punta innanzitutto a migliorare la tracciabilità delle strutture ricettive in chiave anti-frode. In alcune Regioni il codice identificativo è già realtà: in Lombardia l'introduzione dello strumento risale al 2018. Secondo le indicazioni del decreto i codici esistenti andranno "armonizzati" con la banca dati nazionale.
C'è chi ha parlato di una "stretta" sul settore degli affitti brevi. In ogni caso si tratta di una regolamentazione e del desiderio di andare a mettere quindi norme precise e maggiore ordine (e poter quindi avere più controllo) in un'area in sempre maggiore crescita, sia per le persone coinvolte e richiamate che per il fatturato che viene generato. Una volta che il decreto entrerà a regime, dunque, ciascuna unità immobiliare sarà dotata di un Cin che andrà esposto all'esterno dello stabile e all'interno dell'appartamento adibito per locazioni brevi o turistiche. La mancata identificazione comporterà una sanzione amministrativa fino a 5 mila euro.
La ministra del turismo Daniela Santanchè ha commentato la misura parlando di un "lavoro di squadra" effettuato dall'esecutivo nazionale con le Regioni: "Si avvia cosi una procedura che sarà determinante per la definizione del Cin e rendere interoperabili le banche dati regionali con quella nazionale. Un processo complesso che richiede il massimo impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti".
Un po' di dati e di numeri. L'Ufficio studi dell'associazione italiana gestori affitti brevi (Aigab) ha calcolato che nel "maxi ponte" di primavera tra il 25 aprile e il primo maggio verranno accolti nelle strutture degli affitti brevi oltre 1,5 milioni di ospiti, di cui il 71% stranieri. Il fatturato complessivo di queste giornate sarà pari, secondo l'ufficio studi di Aigab, a 1,4 miliardi di euro. Gli ospiti spenderanno quasi 300 milioni di euro per dormire nelle case delle famiglie italiane, soggiornandovi in media 3,8 notti. La Regione Toscana è molto attiva su questo tema. Lo è stata anche prima dell'iniziativa attuata ora dal governo nazionale. Non a caso, infatti, la giunta regionale già aveva approvato dei significativi cambiamenti al Testo unico del sistema turistico regionale. Con l'inserimento, tra le altre cose, di un articolo che contempla la possibilità per i Comuni a più alta densità turistica di individuare, di concerto con la Regione, zone o aree nelle quali definire criteri e limiti per lo svolgimento delle attività di locazione breve di immobili per finalità turistiche.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva già spinto in tale direzione: il primo cittadino del capoluogo regionale aveva infatti già imposto lo stop alle locazioni dedicate agli affitti brevi in centro. Con un'ampia polemica politica annessa a questa sua decisione. Dopo il voto sui cambiamenti al Testo unico sul turismo in Regione Marras aveva commentato: "È il frutto di mesi di lavoro degli uffici e di confronto con tutti i soggetti interessati. Siamo partiti dal domandarci se l'impianto normativo in vigore fosse ancora in linea con la nuova domanda turistica, se quel modello di governance attuato nel 2016 fosse ancora attuale e adeguato, che tipo di evoluzione c'è stata riguardo alla crescita del mondo digitale, e delle attività turistiche non ancora gestite in forma imprenditoriale. È apparsa chiara l'esigenza di mettere mano a un aggiornamento, anche corposo, del Testo unico sul turismo. Questo nuovo testo ha l'obiettivo di rispondere al meglio a tutto ciò, e siamo convinti di aver fatto un buon lavoro".
Ora l'assessore regionale Marras aggiunge al Corriere di Siena: "L'indicazione inserita nella proposta di modifica del Testo unico, adesso all'esame del consiglio regionale, è una soluzione praticabile e di equilibrio all'interno delle competenze regionali, perché purtroppo ancora il governo non ha affrontato il problema fino in fondo. Il settore ricettivo regionale saprà rispondere al meglio alle esigenze dei visitatori, come ha fatto finora, per continuare a offrire accoglienza di qualità".
Confcommercio e Federalberghi hanno speso buone parole rispetto alla direzione presa già dalla Regione Toscana: "Finalmente si mettono al centro le imprese e si pone un argine all'amatorialità in un settore che per continuare a competere a livello internazionale ha estremo bisogno di contenuti professionali, all'altezza delle richieste del mercato", commenta il direttore generale di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni.
"La norma va nella direzione di innovare il settore della ricettività in Toscana consentendo nuove opportunità per le imprese del settore, anche a livello di investimenti - sottolinea il presidente di Federalberghi Toscana, Daniele Barbetti. - Ciò permetterà di elevare la qualità dei servizi offerti aumentando la soddisfazione dei clienti, quindi la loro disponibilità a fidelizzarsi e allungare i tempi di permanenza. Un meccanismo che, oltre a tradursi in una migliore competitività sui mercati internazionali, ci consentirà di aumentare la ricchezza prodotta sul territorio e di conseguenza l'occupazione".

Gennaro Groppa è nato a Siena il 9 gennaio 1982. Laureato nel 2006 all'Università degli studi di Siena, nel corso di Scienze della comunicazione della facoltà di Lettere. Nella formazione universit...