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Beko Europe, a Siena a maggio altri nove giorni di cassa integrazione

Daniela Miniero - Fiom Cgil Siena Daniela Miniero - Fiom Cgil Siena

Altri nove giorni di cassa integrazione nel mese di maggio per i dipendenti senesi di Beko Europe, l'ex Whirlpool, il gruppo nato dalla fusione tra la multinazionale statunitense e l'azienda turca di Arcelik. La fusione è stata ormai realizzata, tuttavia la situazione non sembra essere cambiata per i trecento dipendenti senesi del sito produttivo di viale Toselli. Che anche a maggio faranno cassa integrazione.
La novità di rilievo delle ultime settimane è stata l'incontro effettuato dai vertici di Beko Europe, a partire dal ceo Hakan Bulgurlu, con il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso. Finalmente le parti si sono incontrate e parlate, il ministro ha chiesto a Beko di essere tenuto a conoscenza di piani, progetti e prospettive future; e ha chiesto la tutela e la salvaguardia dei siti produttivi italiani e dei loro livelli occupazionali.
La Fiom Cgil non è però soddisfatta: da un lato perché Beko Europe non ha ancora presentato il proprio piano industriale, e da un altro lato perché non si sa in cosa consista lo strumento della golden power per la tutela dei lavoratori del gruppo del quale hanno parlato in più circostanze membri dell'esecutivo nazionale. Da sottolineare, inoltre, la frattura e spaccatura tra sindacati relativamente alla posizione da tenere nei confronti di Beko Europe in questo frangente: la posizione della Fiom Cgil è certamente molto più intransigente in questo momento rispetto alle altre organizzazioni dei lavoratori.
Afferma ora Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena: "I lavoratori senesi di Beko Europe faranno ancora cassa integrazione, questa è la continuazione di un periodo che ormai va avanti da due anni - sono le sue parole. - I lavoratori pagano il prezzo di mancate scelte imprenditoriali. Beko Europe motiva la richiesta di cassa integrazione con un calo di volumi e con una crisi di settore. Ma a nostro avviso la situazione non può migliorare se non si mettono in campo determinate strategie". Il sindacato chiede ancora di conoscere il piano industriale della multinazionale: "Lo abbiamo chiesto per mesi prima della fusione - afferma Daniela Miniero - e all'epoca ci veniva risposto che Whirlpool e Arcelik erano allo stato dei fatti e formalmente ancora gruppi ?antagonisti' e che quindi non era possibile comunicare nulla. Ma ora la fusione è fatta, eppure ci viene detto che comunque si dovranno ancora attendere cinque o sei mesi prima di conoscere il piano industriale. Questo è un lasso di tempo troppo ampio, c'è bisogno di sapere quanto prima quelle che sono le strategie dell'azienda".
Miniero torna ancora sulla questione della diversità di vedute tra organizzazioni sindacali. E dice: "La Fiom Cgil non fa allarmismi. Noi parliamo in base a dati di fatto e a quella che è la situazione attuale. Sottolineo che Beko Europe non ha presentato il piano industriale nemmeno al ministro delle imprese Adolfo Urso. Al tempo stesso noi continuiamo a non sapere cosa preveda lo strumento della golden power. Le nostre preoccupazioni sono assolutamente legittime, non si può nascondere la testa sotto la sabbia e poi magari tra alcuni mesi andare a raccogliere le briciole. Noto inoltre che non ci sono novità relativamente alla possibilità di effettuare un incontro tra i vertici di Beko Europe e le organizzazioni dei lavoratori". I sindacati comunque si rivedranno domani, in occasione del coordinamento nazionale, un appuntamento che coinvolgerà le varie sigle. "Sarà un momento utile - dichiara Daniela Miniero - per confrontarci e per condividere le strategie sindacali future".

Gennaro Groppa è nato a Siena il 9 gennaio 1982. Laureato nel 2006 all'Università degli studi di Siena, nel corso di Scienze della comunicazione della facoltà di Lettere. Nella formazione universit...